La Città della Scienza di Napoli, andata distrutta in un rogo nella notte del 4 marzo, va ricostruita nella medesima sede. A chiederlo, in una lettera inviata al sindaco di Napoli Luigi De Magistris, sono i lavoratori della struttura museale. Si chiede al primo cittadino partenopeo che venga assicurato un futuro alla Città della Scienza e a tutti i suoi lavoratori, precisando che “non convince l’ipotesi di spostare la Città della Scienza. Tale ipotesi significherebbe, per tempi e costi innanzitutto, il concreto rischio di porci in un limbo di incertezze, ritardi e sofferenze che non meritiamo, che non vogliamo, che non potremmo sopportare”. La lettera, che invita De Magistris, si chiude in questo modo: “i nostri sacrifici, le nostre speranze e con esse quelle di rinascita dell’intera città, non possono essere vanificate da questo atto criminale che – quali che siano movente ed esecutori – è un grave e criminoso attacco alla città e alla cultura che ha colpito un simbolo, un luogo di lavoro ed un’intera comunità”.

Proprio mentre i lavoratori del museo chiedono certezze all’amministrazione comunale, arriva una lettera al Ministro dell’Educazione Francesco Profumo da parte del suo omologo francese, Genevieve Fioraso. “La nostra comunità scientifica è stata profondamente colpita anche per la sua vicinanza alla comunità italiana. Il valore simbolico di un attentato verso una istituzione che lavora per la cultura e lo sviluppo, al servizio di tutti, rende questo evento ancor più drammatico. Mi permetto di trasmettere la mia personale simpatia e solidarietà e quella di tutta la comunità scientifica francese”.

Francesco Paolo Giordano