Il comunicato stampa di Chevrolet

Il comunicato stampa di Chevrolet

La data in alto a sinistra, una serie di faccine colorate, poi la firma dell’autore. Questo potrebbe essere il comunicato stampa del futuro: a metà strada tra un rebus e un enigma di emoji composto dagli addetti stampa per stuzzicare i giornalisti. E, soprattutto, i consumatori. Un ragionamento simile sarà passato per la testa dei responsabili marketing dell’azienda automobilistica Chevrolet che lunedì 22 giugno hanno scelto questa strada.

“Le parole da sole non possono descrivere la nuova Chevrolet Cruze 2016”. E’ l’introduzione al comunicato stampa uscito due giorni prima del lancio dell’auto, che sarebbe la seconda più venduta tra i ragazzi americani che hanno meno di venticinque anni. La trovata dell’azienda fondata a Detroit nel 1911 ha a che fare soprattutto con loro, i più giovani, e in generale con un ripensamento della strategia di comunicazione. I piccoli simboli chiamati a sostituire le parole rendono il testo più accattivante e soprattutto innescano un gioco in cui l’altra parte ha un ruolo attivo. Ed è riuscito. Se la traduzione sarà rivelata solo alle due di martedì 23, già in molti hanno tentato di svelare l’arcano, diventato virale sui social network.

Stavolta l’impegno è arduo perché alcune sezioni del contenuto sembrano più oscure degli esperimenti a cui eravamo abituati. Ad esempio rispetto all’intervista realizzata dal giornale BuzzFeed il febbraio 2015 al ministro degli Esteri australiano Julie Bishop: in risposta all’ultima domanda su Putin, la politica aveva inviato un diavoletto arrabbiato. Nulla di più eloquente. La chiarezza era l’obiettivo della formula coniata da Lorenzo Jovanotti per il lancio del suo cd sempre a febbraio; il cantante aveva sfoggiato una serie di infografiche divertenti per spiegare i 30 brani della sua ultima fatica.

Negli States, a casa nostra, e nel resto d’Europa l’emoji-egemonia si sta radicando. Con varianti sempre diverse. Lunedì 15 giugno l’azienda britannica Intelligent Environment ha lanciato la prima password fatta solo da faccine. L’iniziativa è nata dall’esito di un sondaggio: su un campione di 1300 persone quasi un terzo ha dichiarato di aver perso il proprio PIN (Personal identification number). A questo primo dato si sommano, come nel caso della Chevrolet, le esigenze dei cosiddetti Millennials (i ragazzi tra i 18 e i 34 anni). «Il 64% comunica regolarmente usando solo emojii. Così abbiamo deciso di sviluppare la prima tecnologia di sicurezza attraverso emojii», spiega il manager director David Webber. I vantaggi annunciati sono maggiore affidabilità e facilità di memorizzazione. Le emoticon aiutano a dirlo meglio. 🙂

Marta Latini