Umani e robot integrati in un unico ambiente. Il futuro immaginato dalla Scuola Superiore Sant’Anna è un posto in cui la tecnologia aiuta le persone a vivere meglio. Così è nato CyberLegs, un robot indossabile che aiuta gli anziani a camminare: prevenendo gli scivoloni e aiutando a recuperare le abilità motorie in fase post-traumatica. Un importante risultato nel campo della innovazione bio-robotica made in Italy, testato a Firenze presso l’istituto di riabilitazione Don Carlo Gnocchi. Con la squadra dell’istituto di biorobotica di Pisa, coordinata da Nicola Vitiello, ha lavorato un team internazionale di bioingegneri, ingegneri elettronici, ingegneri meccanici e medici riabilitativi della Scuola Politecnica Federale di Losanna. Anche la rivista specializzata Scientific Reports parla già di Cyber Legs.
«Il nostro esoscheletro intelligente – commenta Silvestro Micera, bioingegnere dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna – è leggero e facilissimo da personalizzare, in base alle esigenze dei paziente». L’esoscheletro, dopo essere stato personalizzato, individua le particolarità dell’andatura del paziente, lo schema del suo incedere e della sua falcata. Fissato il modello, un algoritmo è in grado di identificare gli scostamenti rispetto all’andatura normale, cioè il principio di una caduta. Con questo sistema, quindi, si riescono a potenziare le capacità di movimento nelle persone fragili a causa di invecchiamento o patologie.
Un futuro robotico – «Per mettere a punto un progetto di questo tipo ci vogliono tra i tre e i cinque anni. Nel nostro caso, il progetto CyberLegs è partito quattro anni fa. Ma ulteriori studi sono già stati avviati per arrivare a un versione Plus» – spiega Micera. «Prevediamo che nell’arco di cinque o dieci anni i robot faranno sempre più parte della vita quotidiana delle persone. Il nostro CyberLegs potrebbe avere una applicazione industriale tra tre anni e potrebbe diffondersi per uso domestico in una decina d’anni. E’ un trend in crescita, ma non per questo deve preoccupare. Alla base di ogni nostro progetto ci sono delle approfondite considerazioni sulle conseguenze che queste innovazioni possono portare: tutto quello che facciamo deve rispondere a standard etici specifici».
Il robot anti-caduta potrebbe avere un grande impatto sulla popolazione di domani. Le proiezioni demografiche parlano di un futuro in cui la percentuale di popolazione anziana sarà sempre più consistente e in cui l’aiuto di tecnologie robotiche diventerà fondamentale per la cura delle persone della terza età. Ma c’è di più: questo esoscheletro potrebbe aiutare non solo gli anziani, ma tutte le persone con ridotta mobilità (ad esempio per amputazioni o danni neurologici). L’obiettivo di CyberLegs, infatti, è quello di permettere di recuperare l’autonomia motoria in tanti piccoli gesti di vita quotidiana.