Tra malware (messaggi in grado si danneggiare il sistema informatico), pishing (truffe che mirano a ottenere dati personali), ransomware (blocco dei dati con richiesta di riscatto) e altre violazioni delle caselle mail, sono stati 1.094 gli “eventi cyber” affrontati dall’Agenzia nazionale per la cybersicurezza nel 2022. Tra gli obiettivi le aziende ma anche la pubblica amministrazione, coinvolta in 160 cyber attacchi spesso in settori nevralgici come l’energia e la sanità. È quanto emerge dalla prima relazione del direttore Bruno Frattasi al Parlamento che evidenzia una moltiplicazione degli attacchi con la guerra in Ucraina. «Nell’anno appena trascorso il rischio associato alla minaccia di natura cibernetica si è attestato su livelli particolarmente elevati», ha detto Frattasi, eppure «la piena consapevolezza dei rischi cyber è di là da venire». Le piccole e medie imprese, ma anche la pubblica amministrazione, spesso scontano ancora una carenza di competenze sulla cyber-security, oltre all’obsolescenza dei loro sistemi di sicurezza. Migliorare la resilienza agli attachi cyber, ha sottolineato Frattini, è però un «elemento irrinunciabile per la crescita economica, il benessere della popolazione e la tenuta dei valori democratici». Tra il 2023 e il 2037 il settore potrà contare su più di due miliardi di euro del fondo per l’attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza e su altri 623 milioni del Pnrr.