L’agenzia europea del farmaco (Ema) denuncia di aver subìto un cyberattacco. Lo conferma anche la Pfizer, che in una nota precisa che sono stati violati i documenti relativi alla richiesta di autorizzazione del proprio vaccino anti-Covid. La notizia arriva nei giorni in cui l’agenzia con sede ad Amsterdam sta valutando se dare il via libera ad altri due farmaci, uno sviluppato da Moderna e uno da una collaborazione tra BioNTech e Pfizer, per iniziare le campagne di immunizzazione in Europa. Senza specificare quando l’attacco è avvenuto o da chi è stato condotto, l’Ema ha informato di aver «avviato rapidamente un’indagine completa, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e altre entità competenti». L’Ema, si legge ancora nel comunicato, «non può fornire ulteriori dettagli mentre l’indagine è in corso» e promette che ulteriori informazioni saranno rese disponibili a tempo debito.
Nessun dato personale violato – Pfizer, prima azienda farmaceutica occidentale, in partnership con la tedesca Biontech, ad avere annunciato la realizzazione di un vaccino anti-Covid efficace, ha precisato che «né il sistema di Biontech né quello di Pfizer sono stati violati in relazione a questo incidente e non siamo a conoscenza di alcun dato personale presumibilmente violato». «In ogni caso – ha assicurato – agiremo in modo appropriato in conformità con il diritto europeo dopo aver avuto maggiori informazioni sull’indagine dell’Ema». «Considerati gli aspetti cruciali per la salute pubblica e l’importanza della trasparenza, continuiamo a fornire prove chiare su tutti gli aspetti dello sviluppo del vaccino e del processo di regolamentazione», si legge nel comunicato.
Avvertimenti – In un momento così delicato, la violazione di documenti potenzialmente cruciali allarma non solo l’organismo europeo vittima dell’attacco ma tutta la comunità scientifica. Già l’Interpol, pochi giorni fa, aveva inviato un messaggio di allerta ai suoi 194 Paesi membri, con la richiesta di prepararsi a «potenziali attività criminali legate alla contraffazione, al furto ed alla diffusione illegale di vaccini contro Covid-19 e influenza». La pandemia, secondo l’Interpol, ha già dato luogo ad una attività criminale «predatoria e opportunistica senza precedenti».
Primi problemi del vaccino Pfizer in Gb – Chi, grazie al vaccino prodotto dalla Pfizer, ha potuto già iniziare la sua campagna di vaccinazione è stata la Gran Bretagna. Il via libera alla distribuzione pubblica è stato dato nei giorni scorsi dalla Mhra e già scattano i primi allarmi. Il caso riguarda due operatori sanitari che hanno accusato una reazione allergica dopo la somministrazione della prima dose. «Si stanno riprendendo», ha rassicurato Stephen Powis, direttore medico della Sanità pubblica. «È comprensibile che su migliaia di persone che hanno ricevuto la prima dose in questo Paese ci siano state un paio di reazioni», ha spiegato il professor Peter Openshaw, immunologo dell’Imperial College, sottolineando che in termini percentuali si tratta di un numero molto limitato di casi. L’agenzia del farmaco britannica assicura che nelle fasi di sperimentazioni non erano state rilevate difficoltà su soggetti allergici ma intanto ha deciso di non iniettarlo ai pazienti che hanno avuto in passato «significative reazioni allergiche».