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Sono 200 milioni gli scatti inviati ogni giorno attraverso Snapchat contro i 40 milioni di Instagram (fonte: forum.teamworld.it)

«Questo messaggio si autodistruggerà tra 5 secondi». Non è la classica frase da film di spionaggio, ma la spiegazione di Snapchat, la nuova app per smartphone che assicura la distruzione automatica di foto e video pochi secondi dopo averli inviati e letti.

L’idea non è nuova: nel 2010 era stata ideata un’app simile per iPhone , chiamata TigerText. Il nome si ispirava al campione di golf Tiger Woods, salito alla ribalta del gossip dopo che la moglie aveva trovato messaggi inviati alle numerosi amanti. TigerText permetteva, al modico prezzo di 2,49 dollari al mese con messaggi illimitati, di cancellare sms appena 60 secondi dopo averli iniziati a leggere. Tutto grazie al servizio “Delete on read”. Un perfetto strumento per coniugi fedifraghi.

Con Snapchat l’autodistruzione si allarga a foto e video. L’app è finanziata da fondi di venture capital che in pochi mesi sono passati da 60 a 800 milioni di dollari. L’applicazione era già stata ideata due anni fa da Evan Spiegel, uno studente della Stanford University. Se allora l’app non aveva avuto un grande riscontro, ora le cose sono molto diverse. Persino Facebook è interessata all’idea, e ha già sviluppato un servizio simile con Facebook Poke, un servizio gratuito che permette di inviare messaggi passeggeri, foto e brevi video. Il messaggio si cancella dopo un pochi secondi senza lasciare traccia.

Uno strumento che potrebbe far gola a molti, ma che pone anche un problema morale: l’applicazione potrebbe essere usata soprattutto da adolescenti per inviare immagini a sfondo sessuale senza correre l’umiliante rischio di essere scoperti. Spiegel si difende affermando che Snapchat non è una garanzia assoluta per l’invio di foto o video compromettenti. Con un semplice screenshot, si potrebbe conservare memoria del messaggio. Questa possibilità, quindi, basterebbe a dissuadere gli adolescenti.

Angela Tisbe Ciociola