Facebook come un giornale. Per correre ai ripari contro la post-verità. Eletta parola dell’anno dall’Oxford English Dictionary, il neologismo indica una notizia falsa, ma spacciata per autentica e in grado di condizionare l’opinione pubblica. Con l’elezione di Trump, la piattaforma di Mark Zuckerberg era stata accusata di essere uno dei principali veicoli di queste bufale e, per questo, Facebook starebbe pensando a una nuova funzione per introdurre sulla sua homepage contenuti prodotti dai media.

Una funzione analoga è già utilizzata da Snapchat, il social di messaggistica istantanea in voga tra i più giovani. Si chiama “Discover” e permette all’utente di consultare dalla app una serie di contenuti, video e testi, prodotti dai principali media come la Cnn e Vice News. Secondo l’anticipazione di Business Insiders, su Facebook la funzione si chiamerebbe “Collections” e la data di lancio ufficiale è ancora sconosciuta. Il progetto partirebbe dagli Stati Uniti, dove la piattaforma social sta già prendendo accordi con alcuni dei principali media americani per decidere come elaborare i contenuti che compariranno nel News Feed del social network più popolare del mondo. La diffusione della funzione in Europa avverrebbe soltanto più avanti.

La volontà del fondatore di Facebook è di frenare la diffusione delle bufale da social e di attirare gli utenti nella nuova sezione, dove possono trovare contenuti provenienti da fonti autorevoli e verificate. La funzione “Collections” dovrebbe quindi mettere in rilievo questi contenuti autorevoli rispetto alla pioggia di notizie generate da utenti qualsiasi o da siti che non sono testate giornalistiche. Il problema delle bufale su Facebook ha avuto il suo apice in Italia durante le scosse che hanno colpito il centro del Paese, quando il social network si fece veicolo di diffusione di teorie complottiste. Ma il fenomeno è esploso durante la campagna elettorale americana, che ha portato Trump alla Casa Bianca, con il social network che è stato accusato di aver raggiunto un livello di disinformazione nella maggior parte dei post, tale da aver aiutato l’elezione del tycoon. Alcuni media hanno parlato dello stesso effetto di Facebook anche per la campagna elettorale nelle Filippine che ha incoronato il populista Rodrigo Duterte.

Ma se combattere la proliferazione di notizie false sulla propria piattaforma è la principale ragione che spinge Zuckerberg a creare una funzione come “Collections”, ce n’è un’altra non meno importante. Con l’introduzione di questa nuova funzione, il fondatore di Facebook coniuga la necessità di mettere a riparo la propria creatura dalle critiche al marketing. Snapchat e la sua “Discover” rappresentano un concorrente sempre temibile, soprattutto tra le nuove generazioni che stanno abbandonando quello che ancora oggi è il social più popolare.