something went wrongI server di Facebook e Instagram, due dei colossi di Internet, inservibili per oltre un’ora. Un fatto già successo, ma che oggi, 27 gennaio 2015, si tinge con i colori del giallo. A far sorgere i primi dubbi che il collasso dei due social network non sia un semplice problema tecnico è un tweet. Una vera e propria rivendicazione, postata da un account collegato a un gruppo hacker tra i più attivi degli ultimi mesi. Una rivendicazione che però Facebook si è affrettata a negare con un comunicato ufficiale.

La vicenda inizia alle 7.15 italiane circa, quando un messaggio di errore “Sorry, something went wrong”, accoglie tutti gli utenti che tentano di connettersi a Facebook e a Instagram, anch’esso di proprietà della società di Mark Zuckerberg. Con il passare dei minuti il down di oggi diventa il più lungo per Facebook dal 2010. Poi, poco dopo le 8, i due siti tornano a funzionare regolarmente. Nel frattempo, come accade sempre in questi casi, su Twitter ha spopolato l’hashtag #facebookdown, con cui gli utenti più attivi si sono lamentati per il disservizio.

Ma è stato un tweet in particolare a far sorgere dubbi sulla causa del down dei due social, che ha interessato anche altri servizi minori, come Tinder, Aol Instant Messenger, Hipchat e Myspace. L’account Twitter Lizard Squad (@lizardmafia), pubblica infatti uno status che ha tutta l’aria di una rivendicazione.

https://twitter.com/LizardMafia/status/559963134006292481

lizardsquad

La foto profilo dell’account del gruppo hacker Lizard Squad

Questa rivendicazione è apparsa subito credibile, poiché l’account in questione sembra essere collegato a un gruppo di hacker che già da mesi compiono attacchi informatici, firmandosi talvolta CyberCalifate. Le prime attività di questo gruppo, specializzato negli attacchi Denial-of-service (DoS), risalgono allo scorso agosto, quando fu colpito il videogame online League of Legends. Nei mesi seguenti a finire sotto attacco sono stati i network di Xbox e Playstation, l’intera rete Internet della Corea del Nord e, solo ieri, il sito della Malaysian Airlines. L’uso da parte del gruppo della denominazione CyberCaliphate ha fatto supporre che in qualche modo possa essere affiliato allo Stato Islamico in Iraq e Siria, ma per ora sembra trattarsi solo di una congettura. Più credibile appare l’ipotesi che le azioni degli scorsi mesi siano servite alla sedicente Lizard Squad come dimostrazioni di forza e che quello di oggi sia il primo di una nuova serie di attacchi, stavolta su commissione. Ma anche di questa circostanza non ci sono conferme.

Puntuale quanto la rivendicazione è arrivata anche la smentita ufficiale da parte di Facebook. In un comunicato la società di Mark Zuckenberg ha dichiarato che il down dei suoi sistemi non è stato dovuto ad un attacco esterno. La responsabilità sarebbe di un errore tecnico, in particolare “un problema verificatosi dopo l’introduzione da parte nostra di alcuni cambiamenti che hanno impattato i nostri sistemi di configurazione.”