Mentre il mondo combatte la pandemia da Covid-19, che finora ha causato la morte di 3.2 milioni di persone, molti altri virus minacciano la nostra tranquillità. Come la febbre dengue, che solo nel 2019 ha ucciso più di 4.2 milioni di persone e che, secondo l’Oms, mette a rischio il 50% della popolazione mondiale. Ma in Florida si lavora a un esperimento per debellare alcune di queste malattie grazie a una zanzara “Frankenstein”.

La Aedes Aegypti – La principale colpevole e nemica è la zanzara Aedes Aegypti, portatrice non solo della dengue, ma anche della febbre gialla, della zika e della chikungunya, tutte malattie con un tasso di mortalità ben più alto del Covid-19, soprattutto nei Paesi equatoriali dove è più diffusa, notoriamente anche i più poveri. Quello che preoccupa gli esperti è l’aumento dei casi registrato negli ultimi decenni, congiunto a una maggiore diffusione geografica dell’insetto: se prima la zanzara in questione popolava quasi esclusivamente gli ambienti tropicali, con il riscaldamento globale è comune incontrarla anche nei Paesi dal clima più temperato dell’emisfero boreale. Senza contare l’apparente inefficacia delle misure finora adottate, che coinvolgono principalmente l’utilizzo di insetticidi a cui gli insetti sono diventati resistenti.

La zanzara Frankenstein – Dopo decenni di ricerche e impedimenti burocratici, sembra esserci una soluzione all’orizzonte. L’azienda britannica Oxitec ha modificato geneticamente le zanzare maschio della specie, dando vita alla zanzara Frankenstein (OX5034), la quale, durante la fecondazione, trasmette alle femmine (uniche a pungere gli uomini e quindi a diffondere i virus) una proteina particolare capace di uccidere la prole femminile prima della schiusa delle uova. La speranza è quindi quella di debellare le malattie limitando la popolazione femminile dell’Aedes Aegypti, principale veicolo di trasmissione.

L’esperimento in Florida – Proprio in questi giorni, è stata avviata la sperimentazione della zanzara Ogm nelle Isole Keys, dove verranno progressivamente messi in libertà quasi un miliardo di insetti. In questa prima fase, della durata di 12 settimane, verranno rilasciate 12.000 zanzare ogni 7 giorni, che avranno bisogno di acqua e tempo per schiudersi. Un esperimento simile era stato già condotto qualche anno fa, quando la stessa azienda aveva sviluppato un altro insetto geneticamente modificato incapace di arrivare all’età adulta. La OX513A era stata lasciata circolare in alcune zone del Brasile, di Panamà e delle Isole Cayman e, stando ai risultati diffusi dalla Oxitec, in un’area vicino a San Paolo la presenza della zanzara Aedes Aegypti si era ridotta del 95%.

Le proteste – Ma non tutti hanno reagito con l’entusiasmo sperato. Nonostante il progetto sperimentale abbia ricevuto l’ok dell’Ente federale della protezione ambientale locale, del governatore dell’omonimo Stato americano e delle amministrazioni comunali, parte degli isolani e i gruppi ambientalisti impegnati sul territorio l’hanno definito “un esperimento alla Jurassic Park” e hanno avviato una petizione per impedirne lo svolgimento, raccogliendo più di 200mila firme su Change.org. Oltre a lamentare l’insufficienza di studi che verifichino il reale impatto sull’ambiente e sull’uomo dell’immissione in natura dell’insetto Ogm, gli ecologisti temono che la sua diffusione possa recare danno alle specie a rischio d’estinzione che se ne cibano e che possa comportare un aumento della resistenza agli antibiotici delle zanzare.