Dopo l’addio a Twitter, arriva l’addio a X. Già quando era iniziata a circolare la voce che Twitter sarebbe stato comprato da Elon Musk, erano stati in tanti ad abbondare il social dei cinguettii. Qualcuno aveva parlato dell’inizio della fine, un noto editorialista del New York Times aveva paragonato la prima fase di X alla fine di una festa: quel momento in cui i pochi rimasti iniziano a bere troppo, rimandando per quanto possibile un epilogo già segnato. Ma ora che l’influenza sul social del patron di Tesla è ormai evidente (e secondo molti anche potenzialmente pericolosa), sono sempre di più i personaggi noti e meno noti che hanno dichiarato di aver abbandonato X in protesta con l’attuale proprietario. Da Piero Pelù a Elio e le storie tese, da Jamie Lee Curtis a Don Lemon, le ragioni della fuga sono sempre le stesse: la sempre più grande diffusione di teorie cospirative di estrema destra, il razzismo dilagante nei post, le dichiarazioni politiche dello stesso Musk.

«X è una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico», ha dichiarato il Guardian, dando il via all’esodo. Il quotidiano britannico è stato presto emulato da altri, soprattutto in reazione alle recenti elezioni americane. Proprio in merito alla gestione della campagna elettorale si sofferma anche la nota del giornale, che sottolinea: «È servita solo a sottolineare ciò che consideravamo da molto tempo». Anche Il Festival del cinema di Berlino ha annunciato l’addio da qualche giorno: «La Berlinale ha deciso di dire addio a X il 31 dicembre 2024. Grazie per averci seguito in tutti questi anni. Rimanete in contatto con tutto ciò che riguarda la Berlinale su Instagram, Facebook, LinkedIn, YouTube e sul nostro sito web».

In Italia ha pesato anche l’intervento di Musk sulla magistratura. «Visto le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da E. Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma ‘X’ di sua proprietà» ha annunciato su Instagram Piero Pelù. «Molti mi dicono che sono un folle a prendere questa decisione, ma credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche. Dopo avere già ridotto a semplice vetrina la mia pagina FB ora chiudo X per un aperto dissenso verso chi la gestisce». Il gruppo milanese di Elio, invece, ha dichiarato la propria uscita su X stesso.

 

 

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Una scelta politica, proprio come il nesso sempre più cogente tra digital e potere. E infatti la fuga coinvolge anche figure istituzionali italiane, come Sandro Ruotolo, giornalista e parlamentare europeo del Partito Democratico: «Mi dispiace innanzitutto per gli oltre 70 mila che mi seguivano ma le ultime prese di posizione del signor Musk contro i magistrati italiani, il suo rapporto stretto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo ruolo politico nell’amministrazione Trump, mi impediscono di continuare ad essere presente su X».