base spazialeSamantha Cristoforetti ha rassicurato la Terra con un tweet: “Grazie a tutti, stiamo tutti bene”. Qualche ora prima, mercoledì 14 gennaio, a bordo della Stazione spaziale internazionale era scattato l’allarme contaminazione per una presunta perdita di ammoniaca. In via precauzionale i sei astronauti della base hanno indossato i dispositivi per la respirazione rifugiandosi nel segmento russo. I sistemi anti-incendio si sono prontamente attivati, ma solo per precauzione, perché non si percepivano né fumo né odori anomali.

Si è trattato probabilmente proprio di una serie di falsi allarmi. Passata l’emergenza l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti e il collega americano Terry Vitts sono potuti tornare senza problemi ai loro posti. Ancora ignote le cause del malfunzionamento del sistema che controlla l’ammoniaca, che viene utilizzata sulla stazione orbitante per raffreddare i sistemi nei vari moduli. Stando a fonti del controllo missione russo, l’incidente potrebbe essere stato provocato dal guasto di un sensore: “Episodi del genere erano già accaduti in precedenza”.

La sezione russa della stazione orbitante dispone di riserve di ossigeno, acqua potabile e viveri sufficienti all’intero equipaggio per un periodo di tempo prolungato, per ogni situazione di emergenza. Tuttavia, la Nasa non ha confermato che si sia trattato effettivamente di una perdita di ammoniaca. Un viaggio spaziale comporta dei rischi; proprio per questo le agenzie spaziali sottolineano che se gli incidenti sono possibili, le precauzioni fortunatamente funzionano.

Flavio Bianco