È in arrivo la notte di San Lorenzo invernale. Lo sciame meteorico delle Geminidi è pronto a inondare  il cielo al ritmo di quasi due “stelle cadenti” al minuto. Occhi rivolti all’insù, quindi, in attesa del picco massimo atteso nella notte tra il 13 e il 14 dicembre. Luoghi lontani dalle città e le prime ore del mattino, le condizioni ottimali per godere al meglio un evento che non ha eguali se non il 10 agosto.

Le Geminidi – Uno sciame di meteore attivo tra il 3 e il 19 dicembre e causato dall’asteroide 3200 Phaethon è quello che viene definito con il nome di Geminidi. Deve il suo nome al fatto che, osservandole, le meteore sembrano partire da un radiante – il punto di provenienza dello sciame – situato a qualche grado dalla stella alpha della costellazione dei Gemelli, Castore. Come le più celebri Perseidi di agosto, le Geminidi vengono comunemente chiamate “stelle cadenti”. In verità non sono stelle, ma meteore. Detriti di comete che colpiscono l’atmosfera terrestre e, bruciando per attrito, creano le spettacolari scie luminose. Da alcuni anni, lo sciame ha aumentato progressivamente la sua intensità, arrivando a più di 100 meteore all’ora che sfrecceranno nella volta celeste nel 2018, rispetto alle 60-70 dell’anno precedente. Quest’anno saranno visibili anche in alcune parti dell’Europa, tra cui l’Italia intera.

Dove guardare – Secondo l’Unione Astrofili Italiani, la notte tra il 13 e il 14 dicembre, e in parte anche la successiva, saranno quelle in cui il fenomeno raggiungerà il suo picco massimo. Per vederle nel cielo è necessario individuare il radiante, il punto da cui partiranno. Sarà nella costellazione dei Gemelli, a nord-ovest rispetto alla riconoscibile Cintura d’Orione. Per chi non è esperto di astronomia, è utile portare con sé una bussola e scaricare una delle diverse applicazioni che ricreano la mappa stellare sul proprio cellulare. Per seguire l’evento in tutta la sua spettacolare bellezza, è fondamentale allontanarsi dalle città, che con il loro inquinamento luminoso impediscono una visione pulita. Ideali le prime ore del mattino, consigliate le 2 di notte. Ma anche chi non vorrà alzarsi così presto potrà iniziare ad osservare il cielo prima della mezzanotte, quando il radiante sarà già alto all’orizzonte. Sperando che non ci siano le nuvole a rovinare lo sfavillio di una notte inondata di stelle cadenti.

La celebrazione dell’evento – Google ha voluto omaggiare la notte più luminosa dell’inverno con un Doodle interattivo pubblicato il 13 dicembre al posto della tradizionale testata multicolore. Lo slideshow segue il percorso delle Geminidi lungo il suo attraversamento dell’atmosfera terrestre, spiegando per immagini disegnate le diverse fasi che creano la pioggia di “stelle cadenti”. Quando l’orbita dell’asteroide Phaethon si avvicina al sole, il suo calore provoca la frattura dell’asteroide, facendo sì che si crei una scia di detriti. È proprio questa polvere di rocce ad impattare contro l’atmosfera terrestre, lasciando dietro di sé scie luminose. Le famose “stelle cadenti”, che fra poche ore invaderanno il cielo all’altezza della costellazione dei Gemelli.