Se questa mattina avete preso il solito caffè, sorseggiato una spremuta d’arancia, goduto di quel quadratino di cioccolato di cui proprio non riuscite a fare a meno, è arrivato il momento per voi di dare il giusto riconoscimento a chi contribuisce al 76% della vostra alimentazione: le api. Nonostante molti le temano, l’umanità deve davvero molto a questi insetti, tanto che nel 2018 l’Organizzazione delle Nazioni Unite – su iniziativa della Repubblica Slovena e con il sostegno e il voto favorevole dell’Italia – ha istituito, per la data del 20 maggio, la Giornata Mondiale delle Api. Una data non casuale: è il giorno di nascita di Anton Janša, pioniere, nel XVIII secolo, delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale, la Slovenia.

Le api di Einstein – Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita. Non è chiaro se Albert Einstein abbia davvero pronunciato questa frase o se è soltanto il piacere della leggenda ad attribuirgliela, ma di sicuro non è infondata. Pacifiche e laboriose, vivono in una una società stratiforme, strutturata secondo precise gerarchie che consentono loro di organizzarsi in alveari. Sui banchi di scuola, o davanti alla tv con Ape Maia, immediata è l’equazione “ape=miele”. Un’associazione corretta ovviamente, che vede le api come produttrici per eccellenza del primo dolcificante della storia dell’uomo. Ma non è abbastanza. In un’ecosistema messo sempre più in pericolo dall’azione dell’uomo è necessario conoscere il ruolo di questi preziosi insetti così da esserne protettori.

Non solo miele – Dietro la maggior parte della produzione alimentare e della vegetazione presente nell’ecosistema c’è una parola magica: “impollinazione“. Le api sono responsabili di un sesto di tutte le infiorescenze del pianeta. Grazie a esse si deve l’impollinazione di almeno 400 diversi tipi di piante, alcune delle quali fondamentali in agricoltura e quindi nel sostentamento della nostra specie e di quelle animali. Non è tutto. Volando anche nelle zone più selvatiche, dove quindi non c’è ombra di coltivazione assistita, gli insetti operai permettono la crescita di frutta ed ortaggi di prima importanza per la nostra alimentazione quali mele, angurie, broccoli e asparagi.

L’allarme – Pesticidi, continui cambiamenti di utilizzo del suolo, riduzione delle sostanze nutritive, condizioni climatiche sempre più avverse stanno mettendo a serio rischio la preservazione degli insetti impollinatori. Insieme alle api anche pipistrelli, colibrì e farfalle. Secondo GreenPeace, soltanto in Europa sono a rischio oltre 4000 colture a causa della morìa degli insetti. Nel 2018 negli Stati Uniti la campagna “Share the Buzz” ha reso l’idea di quanto sia pericolosa l’estinzione degli insetti impollinatori con un’immagine: un supermercato privato momentaneamente di tutti i prodotti derivati dall’impollinazione delle api. Il 52% dell’assortimento è andato via.

Gli apicoltori italiani combattono con il clima – L’Italia gode da molti anni di un fiorente settore agricolo riservato all’apicoltura. Questo sia per la disponibilità di spazi naturali sia per l’unicità della specie di ape sviluppatasi. L’ape italiana è infatti una sottospecie autoctona propagatasi in meno di un secolo in tutto il Paese.Un caso unico che inorgoglisce gli apicoltori e che attualmente provoca anche grande preoccupazione. Ma la Coldiretti ha lanciato un’allarme: il maltempo delle ultime settimane non ha consentito alle api di trovare nettare sufficiente da portare nell’alveare e quel poco lo utilizzano per sopravvivere. Il cambio repentino di temperatura, dal caldo al piovoso, ha impedito l’uscita degli insetti mentre il forte vento ha procurato l’asciugatura del poco nettare. I dati parlano di un crollo pari al 70% del miele “made in Italy” e di un’invasione nel mercato di prodotto straniero, il più delle volte trattato e non naturale. In Lombardia si sono riscontrati particolari problemi, la produzione di  miele millefiori e di acacia è stata quasi nulla. Stessa situazione in Puglia, dove l’impennata di produzione degli ultimi dieci anni ha subìto una forte battuta d’arresto.

Salviamo le api! – Nel 2018 la Commissione Europea ha deciso di sensibilizzare i cittadini con la campagna “Salvate le api! Protezione della biodiversità e miglioramento degli habitat per gli insetti in Europa“. L’iniziativa è volta a spronare i Paesi membri verso l’adozione di politiche agricole mirate alla salvaguardia degli insetti impollinatori mirando in particolar modo all’eliminazione di pesticidi e fertilizzanti. Tra un anno, almeno sette membri dovranno raccogliere un milione di dichiarazioni di sostegno.