Occhialoni scuri e poco discreti, pancetta stretta in un completo nero, che poi diventa fucsia fluo e dopo ancora carico di paillettes, movimento del bacino e saltelli a destra e sinistra. Tutto a corredo del solito motivetto elettronico in stile dance anni ’90. “Gentleman” è il titolo della seconda “fatica” del fenomeno coreano PSY e non è così diversa da “Gangnam Style”, primo video della storia a raggiungere il miliardo di visualizzazioni su YouTube. La nuova performance del rapper stracafonal di Seul sembra anche destinata ad abbattere di nuovo tutti i record: lanciata il 13 aprile, “Gentleman” ha raggiunto venti milioni di click nelle prime 24 ore e più di 200 milioni dopo dieci giorni.

Park Jae-sang, questo il vero nome di PSY, ha  35 anni e fino a pochi mesi fa era un perfetto sconosciuto del panorama musicale dell’estremo Oriente. Dopo 12 anni di gavetta, ha sbancato grazie all’incredibile successo “virale” di Gangnam Style, che gli ha fatto guadagnare 18 milioni di dollari in un solo anno. Il contagio è arrivato anche in Corea del Nord: non tra la gente comune, visto che l’accesso a internet lì è limitatissimo, ma tra i responsabili del regime comunista. Fra i patiti del rapper potrebbe insomma esserci anche il trentenne “dittatore pop” Kim Jong-un, che già in patria ha sdoganato alcuni dei simboli occidentali più comuni, dalla moda alla musica.

Maria Chiara Furlò