Non servono né la ventosa per attaccarlo al cruscotto, né un cellulare dove scaricarlo. Ora il navigatore è cucito su una giacca. Non a caso, si chiama “navigate jacket”, è alla moda – o così almeno dicono i suoi inventori – e integra Gps, led e vibrazione sulle maniche, per dare indicazioni stradali a chi la indossa. A piedi, in bici o anche in auto, senza essere costretti a tirar fuori dalla tasca lo smartphone.

La giacca-navigatore

La giacca-navigatore che si illumina e vibra per dare indicazioni stradali

A realizzare il progetto, è l’australiana Wearabale Experiments, una società di moda e tecnologia, che in un video spiega il tentativo di coniugare le componenti tecnologiche, l’utilità del capo con un oggetto “fashion” che possa anche far tendenza. Alla giacca, proposta per ora in un modello da donna color corallo, è abbinata, in modalità wireless, una applicazione per smartphone con la quale impostare, memorizzare e cercare le destinazioni.

Luci a led indicano quanto manca prima di svoltare, mentre una vibrazione avverte quando e in quale direzione girare. Su ogni manica sono cucite cinque punti luminosi: man mano le luci diminuiscono, vuol dire che ci stiamo avvicinando alla svolta. A quel punto, se vibra la manica destra, bisognerà girare a destra e viceversa.  “La tecnologia integrata nella giacca è sottile e non invadente”, spiega Ben Moir, co-fondatore di Wearabale Experiments, “la cosa più importante è che si tratta di un indumento alla moda, dal design accattivante, e non solo di un dispositivo funzionale.


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L’idea, spiega il designer Billie Waterhouse, è nata dalla volontà di combinare i principi di alcune app di geolocalizzazione, come Foursquare, le classiche guide turistiche (su carta e online) e alcune app “tecno-fashion” già esistenti, come quella di Louis Vuitton. La società prevede di rilasciare la giacca-navigatore anche in alcune città europee, in edizione limitata, ma ancora non si conoscono date, prezzi e modelli disponibili. L’Italia potrebbe essere uno dei primi mercati a sperimentare la novità. Wearable Experiments ha partecipato ad ottobre al “Decoded Fashion” di Milano, anche per capire se il nostro Paese sia o meno pronto per questo tipo di tecnologia. L’anno prossimo la start up esordirà alla SXSW Conference di Austin, in Texas, vetrina delle nuove tendenze della cultura digitale.

Stefania Cicco