Il glamour vola nello spazio. Lunedì 14 aprile la navicella New Shepard è partita dalla piattaforma Blue Origin di Van Horn (Texas) lanciando in orbita l’equipaggio capitanato da Lauren Sánchez, giornalista e pilota americana che a luglio sposerà Jeff Bezos, fondatore di Amazon e della stessa startup che ha organizzato il viaggio. Insieme a Sánchez c’erano la popstar Katy Perry e altre quattro esploratrici, da lei selezionate per valori umani e capacità di ispirare. L’obiettivo sarebbe promuovere la presenza femminile nelle discipline Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e nel settore spaziale. Ad oggi, soltanto l’11% degli astronauti sono donne. Si tratta infatti della prima missione spaziale interamente al femminile dal 1963, anno a cui risale il viaggio della sovietica Valentina Tereshkova.
NS-31 launch day is here!
?? Live webcast: Begins at 7 a.m. CDT
?? Launch window: Opens at 8:30 a.m. CDT
?? https://t.co/TRUdJLGeBb pic.twitter.com/U1Pqe2LthC— Blue Origin (@blueorigin) April 14, 2025
Le esploratrici – A bordo del veicolo suborbitale anche la giornalista della Cbs Gayle King e l’ex scienziata della Nasa Aisha Brown, entrambe modelli per le ragazzine afrodiscendenti. A completare la squadra la produttrice cinematografica Kerianne Flynn e la ricercatrice in bioastronautica Amanda Nguyen. Quest’ultima è stata nominata dal Time come donna dell’anno del 2022 e sarà la prima vietnamita a viaggiare nello spazio. Dopo aver subito uno stupro nel 2013, mentre era una studentessa di Harvard, ha fondato l’associazione Rise in supporto delle vittime di violenze sessuali ottenendo l’apposita legge federale Survivors’ Bill of Rights Act (2016).
La missione – Il lancio era previsto per le 9.30 locali (le 15.30 italiane) e ha avuto una durata complessiva di circa 11-12 minuti. Dopo il decollo, in pochi minuti la New Shepard ha condotto l’equipaggio a quota 100 chilometri sopra il livello del mare. Tale distanza coincide con la linea di Kármán, riconosciuta a livello internazionale come il confine tra lo spazio cosmico e l’atmosfera terrestre. A questo punto l’equipaggio ha potuto slacciare le cinture di sicurezza e sperimentare l’assenza di gravità. Per circa quattro minuti si può osservare la Terra dall’esterno, sullo sfondo nero dello spazio, per poi iniziare la discesa. Il lancio è andato a buon fine e le esploratrici sono sbarcate con successo sulla Terra, accompagnate dai paracaduti della New Shepard. Ad aprire lo sportello lo stesso Jeff Bezos, che ha abbracciato la futura moglie. Katy Perry ha invece alzato al cielo una margherita, un simbolo di resilienza e una dedica alla figlia. Lanciando il prossimo tour, ha comunicato di voler dedicare una canzone a questa esperienza.
La missione potrebbe essere considerata turismo di lusso: Space Insider riporta come ogni lancio costi mediamente 5 milioni di dollari. Tuttavia, è soprattutto una strategia di marketing. A questo serve la presenza di personalità influenti e conosciute. Blue Origin vorrebbe infatti porsi come competitor di SpaceX, azienda controllata da Elon Musk che ha già collezionato 469 lanci, a fronte dei soli 30 di Bezos. Il volo NS-31 è stato quindi il trentunesimo della New Shepard, l’undicesimo con un equipaggio.
Stile fuori orbita – La rivista di moda francese Elle ha intervistato i membri dell’equipaggio, raccogliendone le impressioni prima della partenza. Katy Perry ha ironizzato, forse per camuffare il nervosismo: «Magari potessi portarmi il team trucco». Si scherza ma fino a un certo punto: lo stile è stato parte integrante del lancio. Lauren Sánchez ha personalmente disegnato le tute spaziali, rigorosamente blu e attillate per gli standard astronautici. Per l’occasione si è fatta aiutare dagli stilisti Fernando Garcia e Laura Kim, co-fondatori del marchio Monse. I due sono anche i direttori creativi di Oscar de la Renta e a loro si deve l’abito indossato da Lady Bezos al Met Gala 2024. Garcia ha dichiarato al New York Times: «Abbiamo avuto un incontro perfino sul tipo di biancheria che Lauren avrebbe indossato sotto la tuta…Skims naturalmente». Si riferiva alla celebre linea di mutande di Kim Kardashian, realizzata tessuti ultra-morbidi ed elastici. Se l’assenza di gravità può andar bene, l’assenza di stile è inaccettabile.