Google contro le Nazioni Unite o Google per la libertà dei loro cittadini? In questi giorni il provider americano sta portando avanti una battaglia che lo vede contrapposto ai governi del mondo. Oggetto della contesa è la conferenza dell’Onu che il 3 dicembre prossimo a Dhubai metterà a punto un trattato sull’informazione e la comunicazione. Secondo il provider americano, non spetta ai governi garantire le libertà sui contenuti della rete e sul loro utilizzo. Anzi, nella petizione “Take action” lanciata dalla casa di Mountain View, Google si oppone ad una Rete oscurata o censurata dai governi nazionali, ipotesi vista come una perdita collettiva di libertà.
La conferenza del 3 dicembre riunirà i partecipanti all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT), l’agenzia delle Nazioni Unite che raggruppa le autorità di regolamentazione del settore di tutto il mondo. La Conferenza mondiale sulle telecomunicazioni internazionali (Wcit) intende aggiornare e rinegoziare un vecchio trattato sull’informazione. La tentazione sembra quella di trasferire il controllo delle specifiche di Internet e della gestione dei domini, oggi coordinate in modo aperto da una pluralità di soggetti, alla stessa organizzazione Onu e quindi ai governi che vi sono rappresentati.
Nell’agenda della conferenza anche il problema delle grandi compagnie di telecomunicazioni, duramente colpite dai nuovi servizi gratuiti di messaggistica – software come Wazzup – e di comunicazione – ad esempio Skype. Allo studio ci sarebbe un piano per redistribuire gli utili ottenuti da chi gestisce questi servizi, che potrebbero versare un contributo alle compagnie telefoniche, rimaste senza risorse da reinvestire.
Carlo Marsilli