Le scimmie si lamentano delle ingiustizie e sono capaci di ricompensare i loro simili in maniera equa. Lo avrebbero dimostrato i ricercatori dello Yerkes National Primate Research Center della Emory University in Georgia, confermando gli studi pubblicati nel 2003 e nel 2009. Questa volta i primati sono stati osservati nel bel mezzo di un gioco chiamato “The Ultimatum Game”, che mette alla prova due soggetti che devono decidere come dividersi un premio. Nel momento in cui si è trattato di distribuire la ricompensa, gli scimpanzé hanno mostrato una sensibilità molto simile a quella degli esseri umani.

Darby Proctor, psicologa dei primati e autrice dello studio, ha spiegato: «Gli esseri umani in genere offrono ai loro partner porzioni abbondanti, ad esempio il 50 per cento del premio: è esattamente quello che abbiamo riscontrato nel nostro studio con gli scimpanzé. Le scimmie sono state in grado di comparare le loro ricompense con quelle dei compagni di gioco, dimostrando un certo senso di equità e giustizia».

Per un controllo ancora più approfondito, gli scienziati della Emory University hanno condotto il gioco anche con dei bambini. Sei scimpanzé e venti bambini (dai 2 ai 7 anni) si sono comportati come tipicamente avrebbero fatto gli adulti. Uno studio che potrebbe portare a nuove indagini sulle somiglianze tra i meccanismi di scelta di uomini e primati.

Non sono però mancate le critiche. Dalla Germania, Josep Call del Max Planck Institut di antropologia evolutiva di Lipsia, ritiene che i risultati ottenuti dalla ricerca statunitense siano poco convincenti: «Negli esperimenti della Proctor le coppie di scimpanzéhanno interagito poco e non hanno mostrato di capire che alcune offerte erano ingiuste o da rifiutare».

Maria Chiara Furlò