Tre delle app di instant messaging più popolari del 2015

Tre delle app di instant messaging più popolari del 2015

Prima ancora della spunta azzurra, un’altra trovata in casa WhatsApp aveva provocato diffusi mugugni tra gli utenti della chat più famosa del mondo. Anzi, lo scandalo della spunta – che indica l’avvenuta visualizzazione da parte del destinatario del nostro messaggio – era poca cosa rispetto alla novità della fine del 2013. Ottantanove centesimi all’anno per l’abbonamento (0,99 in dollari), dopo dodici mesi gratuiti. Ora l’app di proprietà di Facebook fa marcia indietro: nessun pagamento.

L’annuncio è arrivato lunedì 18 gennaio da parte di Jan Koum. Il co-fondatore e amministratore delegato ha comunicato la decisione della società durante la Digital Life Design, una conferenza che richiama molti esperti di tecnologia a Monaco, in Germania. Le motivazioni sono state spiegate nel dettaglio in un post sul blog dell’azienda: non tutti i clienti hanno la carta di credito e temono di perdere i contatti con i propri cari dopo i primi dodici mesi. Il sottotesto suona più o meno così: quegli stessi utenti si rivolgono agli altri servizi di messaggistica istantanea gratuiti.

Guardando i dieci più popolari del 2015, selezionati dal portale Statista, nessuno ha introdotto una qualche forma di finanziamento. WhatsApp domina la sfilza dei vincitori (800 milioni di utenti unici mensili), seguita da Facebook Messenger (un altro prodotto made by Zuckerberg, 700 milioni)), WeChat (600 milioni), Skype (300 milioni) o Viber (249 milioni). Tuttavia nella classifica sono presenti anche marchi meno conosciuti, o meglio, usati soprattutto in altre zone del mondo. Ad esempio QQ Mobile, il programma di instant messaging che spopola in Cina, con circa 600 milioni di utenti al mese (secondo i dati aggiornati a questa estate). Oppure Line, l’app nata e cresciuta in Giappone, che permette la condivisione di messaggi di testo e vocali, video e foto senza sborsare neppure un centesimo (211 milioni). Cresce anche Telegram che pochi mesi fa contava circa 62 milioni di iscritti.

Nonostante la messaggistica istantanea sia ormai una parte integrante e irrinunciabile della quotidianità, la conclusione emersa da questi dati farebbe pensare che le persone la considerino quasi un bene scontato, per il quale non è necessario sborsare dei soldi. WhatsApp l’ha capito e così è stata costretta a fare un’inversione di rotta.

Marta Latini