Facebook-si-inventa-Instant-Articles-per-i-giornaliNel mondo dell’informazione, così come in quello della tecnologia, la velocità è tutto. Velocità nel reperire le notizie, velocità nel pubblicarle, velocità nel leggerle. E proprio per rispondere a quest’ultima esigenza Facebook ha creato la funzione per smartphone Instant Articles, che permette di leggere gli articoli di alcune testate giornalistiche rimanendo all’interno del social network. Non si verrà quindi reindirizzati alla pagina web della testata di turno, ma si potrà accedere direttamente ai contenuti con un singolo “tap”.

Instant Article è stato lanciato il 13 maggio scorso e per il momento è una funzione presente solo per iPhone. I primi ad aver aderito all’iniziativa sono dei colossi dell’informazione, testate da sempre all’avanguardia nell’innovazione tecnologica. Stiamo parlando di New York Times, Buzzfeed, National Geographic, Nbc e The Atlantic, che saranno seguiti a breve dalle europee Bbc, Guardian, Bild e Spiegel.

D’ora in poi questi giornali pubblicheranno i propri pezzi direttamente su Facebook. Niente più link di rimando al sito della testata, che succhiava ben 8 secondi all’utente. Da adesso bastano un tap e soli 0,8 secondi, per entrare nell’articolo, che avrà la grafica della testata e che potrà proporre video, foto, grafici interattivi e mappe. Si salta quindi quella fase di transizione tra social network e sito del giornale che, specialmente sugli smartphone, può risultare lenta e fastidiosa. Il pezzo lo si può condividere non solo su Facebook, ma anche su altri canali (Twitter, email, blog) ed è dotato del solito pulsante con pollice alzato per esprimere un like.

Da un punto di vista di comodità, sia per gli utenti che per i giornali, la partita è vinta. Facebook è un bacino di 1,4 miliardi di utenti e se crea una funzione che facilita il contatto con loro, è un’occasione da non farsi scappare. Ma non ci si può sottrarre ad alcune considerazioni. Il social network di Palo Alto non sarà più solo un veicolo di promozione di contenuti, ma anche una sorta di piattaforma editoriale. Non che controlli le notizie che vengono “postate” dai giornali, che hanno ovviamente piena autonomia decisionale. Ma queste notizie, o meglio, la loro pubblicazione sulle bacheche degli utenti, dipenderà ora da un algoritmo. Ogni suo cambiamento ha il potere di valorizzarle o farle svanire nel nulla. James Bennett, direttore dell’Atlantic (testata che ha aderito a Instant Articles), come riportato dal New York Times afferma che così si rischia di «perdere il controllo dei propri mezzi di distribuzione». C’è inoltre un altro fattore da non sottovalutare: in questo modo si rischia di confondere sempre più Facebook con il web, mettendo in secondo piano la ricchezza e la varietà di informazioni e opinioni che invece la rete ha da offrire.

Gabriele Nicolussi