Il back up? Uno su tre non lo fa. È quello che emerge da un’indagine condotta da Acronis, una società di sicurezza informatica. Questo è il principale motivo per cui da qualche anno, ogni 31 marzo, si celebra il World backup day, una giornata che vuole ricordare al pubblico l’importanza di caricare, aggiornare e salvare le proprie informazioni, sia online che offline.

Cos’è il backup? – Il back up non è altro che la copia di tutti i file di un utente, comprendendo sia testi che immagini. Il suo utilizzo è importante sia per proteggere la privacy sia per poter effettuare il ripristino dei dati in caso di necessità, per esempio in seguito al danneggiamento del software. Un’occasione per proteggere la propria memoria, che spesso però non viene accolta. Perché? L’errore sta nel considerare internet e le piattaforme social come posti sicuri dove lasciare la narrazione della propria vita, come i ricordi e le informazioni personali. Il pericolo  “buco nero” però è dietro l’angolo, sia per errori dei server sia per disattenzione dell’utente stesso.

La regola del “Tre, due, uno” – Ma come si fa a mettere al sicuro i propri dati? Pc, chiavette usb e hard disk sono botti di ferro solo all’apparenza: possono essere rubati o andare persi. i vari strumenti di cloud sono davvero rispettosi della privacy? Rispondere è difficile ed è consigliabile concentrarsi su pochi passi essenziali. Fra le varie regole per salvare i dati la più popolare si chiama “Tre, due, uno” ed è valida per tutti. Si comincia salvando tre copie dei dati, una principale e due di riserva. Si prosegue salvandoli su due dispositivi diversi, così da avere una garanzia di archiviazione in caso di danni. Infine, fra i due dispositivi scelti, è necessario tenerne uno in separata sede, il più possibile lontano dall’altro (o in alternativa scegliere di salvare una delle copie su cloud). Anche per quest’ultimo passaggio il principio guida è la ricerca di una garanzia di conservazione: se le due copie si trovano in posti distanti, è più probabile che almeno uno si salvi in caso di pericoli o minacce. Su tutto è necessario svolgere un controllo quotidiano e fare attenzione a non scegliere materiali deperibili, come CD e DVD.

MySpace e Flickr – Cancellare file senza averli salvati – e quindi perderli – è un rischio che riguarda non solo i privati, ma anche le grandi aziende di settore. Ne è un esempio MySpace, la piattaforma online antecedente a Facebook: di recente ha eliminato tutto il materiale caricato dai suoi utenti fra il 2003 e il 2015. Sono svaniti nel nulla dati appartenenti a oltre 14 milioni di persone, fra cui molti musicisti che durante gli anni 2000 hanno usato gli scaffali virtuali di MySpace per depositare le proprie canzoni e renderle condivisibili. Al tempo stesso Flickr (antenato di Instagram) ha annunciato a marzo l’intenzione di cancellare dati e fotografie degli account gratuiti che avevano caricato più di 1000 immagini. Dall’azienda è arrivato – esplicito – il richiamo all’utilizzo del backup per evitare che le informazioni degli utenti andassero perse.