Ora il farmacista consulterà la ricetta direttamente online

Ora il farmacista consulterà la ricetta direttamente online

Ricetta cartacea, addio. Dal primo marzo entra in vigore la “dematerializzazione” della ricetta rossa con cui il medico prescriveva le medicine da prendere in farmacia, mentre si dovrà ancora aspettare per la prenotazione delle visite specialistiche. In ogni caso, ora basterà presentarsi al banco e con un click i farmacisti potranno consultare un sistema informatico con tutte le indicazioni del medico. Ma la carta non verrà abbandonata del tutto. Finché questa piccola rivoluzione digitale non entrerà a regime, il medico consegnerà all’assistito un promemoria cartaceo con cui risalire alla prescrizione in caso di assenza di rete o malfunzionamento del sistema. Il provvedimento si estende a tutto il territorio nazionale, alle farmacie pubbliche e convenzionate, con la possibilità di ritirare i medicinali al di fuori della propria regione di residenza mantenendo però il costo del ticket imposto da quest’ultima.

Grazie alla conversione in legge di un decreto vecchio di tre anni, l’informatizzazione è reale. Collegandosi con il suo pc ad una piattaforma online, il medico compilerà una ricetta virtuale molto simile al vecchio pezzo di carta. Oltre ai dati personali e ai medicinali, il nuovo modulo assocerà al codice fiscale del paziente un Nre (numero ricetta elettronica) e conteggerà eventuali esenzioni. Un cambiamento dettato da tre motivi: semplificazione della compilazione, risparmio dei costi di stampa e maggior controllo sui casi di falsificazione delle prescrizioni.

Il prossimo passo sarà la dematerializzazione della fustella, l’etichetta che staccata dalle confezioni veniva appiccicata alla ricetta cartacea. Anche se i codici identificativi dei medicinali sono già inseriti in un sistema informatico, non è ancora stato trovato il meccanismo con cui fare a meno della fustella e riuscire comunque a distinguere i farmaci erogati a carico del Sistema Sanitario Nazionale da quelli erogabili ma pagati direttamente dal cittadino.

Dietro i vantaggi della dematerializzazione si cela, però, un possibile intoppo. Secondo il segretario nazionale Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), Giacomo Milillo «qualcuno ha confuso gli studi medici con quelli dei Caf, vista la mole di dati anagrafici, codici di esenzione dai ticket e adesso anche quelli di erogabilità e appropriatezza da gestire il rischio è che le operazioni si rallentino piuttosto che velocizzarsi». In attesa che si concluda la prima fase d’avvio, fino al 2017 saranno esclusi dalla ricetta digitale alcuni farmaci come gli stupefacenti, l’ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale, i farmaci con piano terapeutico Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).

Nicola Grolla