Facebook compra WhatsApp ma a beneficiarne potrebbero essere proprio i suoi rivali. Una su tutti Telegram Messenger, che con l’annuncio dell’acquisizione da parte della compagnia di Palo Alto – e la complicità del blocco di Whatsapp, per 5 ore, lo scorso 23 febbraio – ha guadagnato quasi 5 milioni di utenti nell’arco di una giornata.
Grandi numeri per un servizio che nel suo profilo Twitter si definisce “simile ad applicazioni di istant messaging come WhatsApp, ma migliore in ogni dettaglio”. Prima dell’annuncio di Zuckerberg contava su circa 100 mila utenti attivi al giorno. Acqua passata.
L’app per IPhone è giovane ed è stata lanciata nell’agosto 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov, fondatori di Vkontacte, la versione russa di Facebook, che vanta 160 milioni di utenti. Promette un servizio più veloce, in cloud, senza pubblicità, gratis a vita, ma soprattutto più sicuro. La sicurezza dei dati sarebbe proprio alla base del boom di download dell’ultima settimana. Molti utenti si sono dichiarati preoccupati per la propria privacy su Whatsapp, visto che Facebook in passato non ha brillato per questo. Altri hanno il timore che anche il servizio di messaggistica verrà invaso da annunci e pubblicità. Un po’ a tutti non è andato giù il monopolio sui social della società americana.
I punti di forza sono la possibilità di inviare file fino a 1GB e di avviare chat segrete che non solo saranno crittografate, ma che l’utente potrà anche scegliere di autodistruggere, impostando un limite di tempo da 2 secondi fino a una settimana. Unico neo: non è ancora presente in italiano. Difficile prevedere se soppianterà WhatsApp: di certo c’è che la sua fusione con Facebook ha dato a Telegram una bella spinta.
Le alternative alle due app sono comunque tante. C’è Viber, lanciata da quattro israeliani nel 2010 e recentemente acquistata dal colosso dell’e-commerce giapponese Rakuten: oltre alle classiche funzioni consente anche di effettuare videochiamate gratuite con amici che utilizzano la stessa applicazione.
Kik privilegia invece interfaccia e funzionalità minimal, da integrare a piacere con moduli aggiuntivi in una sorta di fai-da te “ikea-style”. Rispetto ad altri servizi non obbliga a usare il numero di cellulare, e la propria identità sarà rappresentata dal nome utente.
WeChat è la risposta cinese a Whatsap con circa 300 milioni di utenti. diventata la scorsa estate la quinta applicazione per smartphone più usata al mondo, battendo giganti Usa come Skype e Twitter, permette di inviare messaggi, creare chat di gruppo, postare foto e video ed effettuare videochiamate.
Alexis Paparo