Dopo anni di incertezze, causate anche dall’abbandono del progetto da parte della Nasa nel 2012, la missione ExoMars, volta all’esplorazione di Marte e alla ricerca di forme di vita, è diventata realtà il 17 giugno scorso al salone aerospaziale parigino di Le Bourget. L’agenzia moscovita Roskosmos è diventato il nuovo partner dell’ESA (Aganzia Spaziale Europea) e le date di ultimazione della missione sono confermate. A gennaio 2016 una sonda entrerà nell’orbita marziana, cercando la presenza di metano e altri gas presenti nell’atmosfera, possibili indizi di una presenza di vita attiva. Dalla sonda poi si staccherà un modulo destinato a sperimentare le tecnologie necessarie alla discesa sul pianeta.

A maggio 2018 si procederà con lo sbarco vero e proprio di un Rover che si muoverà sul suolo marziano, perforandolo per trovare tracce di vita passata. ExoMars parlerà italiano al 33%, visto che Thales Alenia Space Italia, joint venture tra da Thales (67%) e Finmeccanica (33%), è prime contractor industriale nel Programma spaziale, e si occuperà dell’intera progettazione delle due missioni.

Senza contare che l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è il primo finanziatore della missione. La Thales Alenia Space di Torino sta realizzando per il 2016 il modulo EDM (Entry and Descent Module) per l’ingresso e discesa su Marte, mentre il modulo orbitante TGO (Trace Gas Orbiter) avverrà nel sito francese di Cannes.
Per la missione 2018 si occuperà invece dello sviluppo del sistema di navigazione e guida del Carrier Module e del Modulo di Discesa, e del progetto del Sistema Rover, inclusa la realizzazione del Laboratorio Analitico, comprendente il sistema di perforazione e di raccolta campioni dal suolo marziano.

La “stazione meteo”, l’unico pacchetto di strumenti scientifici istallati a bordo del Rover di ExoMars utile per studiare la variabilità stagionale delle tempeste di polvere che si scatenano sul pianeta rosso è invece progettata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Capodimonte e altre università straniere. Si chiama Dreams (Dust characterisation, Risk assessment, and Environment Analyser on the Martian Surface) ed è progettata da un gruppo di ricercatori coordinati da Francesca Esposito del’Inaf. “Il nostro contributo alla missione ExoMars” osserva il direttore dell’Osservatorio di Capodimonte Massimo Della Valle “è l’ultimo di una serie di collaborazioni scientifiche che fanno dell’esplorazione spaziale del nostro Sistema Solare, uno dei fiori all’occhiello della ricerca astronomica a Capodimonte”.

Alexis Paparo