“Stop ai veleni che uccidono le api”. Nel giorno in cui gli Stati dell’Unione Europea si riuniscono a Bruxelles per affrontare il problema, Greenpeace fa sentire la sua voce ed ”esorta i governi europei a non cedere alle pressioni dell’industria dei pesticidi”. Tra oggi e domani, infatti, i governi UE potrebbero decidere di vietare, anche se solo parzialmente, tre prodotti ritenuti responsabili della moria di api nel vecchio continente.

Alla sbarra Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid, prodotti soprattutto dalle multinazionali tedesche Bayer e Basf e dalla svizzera Syngenta: sono loro gli insetticidi più usati nel mondo sviluppato, e anche i più dannosi. Sono tutti “neonicotidi”, termine che indica un pesticida a base di nicotina; in genere, essendo “sistemica”, questa sostanza è particolarmente efficace perchè ha la capacità di essere assorbita in fretta dai tessuti vegetalie di essere trasferita ai germogli (spesso viene spruzzato direttamente sui semi per immunizzare la futura pianta, la cosiddetta operazione di “concia”). Il neonicotide, però, non è selettivo e colpisce i parassiti insieme agli innoqui insetti impollinatori, come le api. In Italia sono tali pesticidi stati introdotti da una decina d’anni. Ad oggi sono oggetto di uno specifico bando temporaneo, limitato alla concia delle sementi.

La prima reazione Ue è arrivata il 31 gennaio, dopo il rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che ha accertato i rischi connessi a queste sostanze, quelli che apicoltori, cittadini e associazioni denunciano da anni. Tanto più che la questione ha anche il suo peso economico: il servizio di impollinazione delle colture svolto dalle api e dagli altri insetti – sottolinea Greenpeace – si stima valga circa 22 miliardi di euro per l’agricoltura europea.

Il provvedimento che oggi si discuterà a Bruxelles non sarà una soluzione definitiva: riguarderà la sospensione per due anni dei tre neonicotinoidi su sole quattro colture, quelle che più attraggono le api: mais, colza, girasole e cotone. L’interdizione d’uso dovrebbe colpire le sementi conciate, i granulati e gli spray. Se approvato , il divieto entrerà in vigore a luglio. Si ricorda che, nel comitato Ue, le proposte della Commissione possono essere respinte solo a maggioranza qualificata degli Stati membri (ovvero ponderata in base al numero di abitanti).

“La comunità scientifica italiana, europea e mondiale ha messo in guardia più volte sul pesante contributo che neonicotinoidi e altri pesticidi apportano al drammatico declino delle api” dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace. “Agire con urgenza per vietare questi prodotti, sia nella concia che nelle altre formulazioni, insieme agli altri pesticidi killer delle api, è il passo più urgente ed efficace per salvare le api e la loro opera essenziale per la nostra agricoltura e il nostro ecosistema” . In tutta risposta, riportano gli ambientalisti, le aziende agrochimiche hanno dato il via a forti azioni di comunicazione e pressioni politiche per evitare che oggi a Bruxelles si dica “sì”.

Eva Alberti