Nick D'Aloisio

Nick D'Aloisio, inventore dell'app Summly, acquistata da Yahoo! per 30 milioni di dollari

Si chiama Nick D’Aloisio, ha 17 anni e una montagna di soldi, 30 milioni di dollari, che non potrà spendere fino al prossimo anno. Se internet e il digitale hanno cambiato la vita di ognuno di noi, a loro, l’esercito dei baby milionari, la vita l’ha decisamente stravolta.

Perché Nick, inventore dell’app Summly, è solo l’ultimo di una schiera di enfant prodige che, mentre la maggioranza dei loro coetanei si divertiva con i videogiochi, ha inventato i software e le applicazioni che ora riempiono i nostri smartphone e pc. E se si considera che alcune invenzioni sono Facebook, Youtube o lo stesso World Wide Web, si comprende quanto siano importanti e presenti in ogni momento della nostra vita.

Nel caso di Nick tutto inizia a soli 15 anni. E’ allora che, stanco di doversi barcamenare tra dispersive ricerche su Google per i suoi esami di storia, inventa un algoritmo che permette di ridurre i testi all’essenziale. Solo 400 caratteri che riassumono il contenuto di ogni risultato di ricerca. Dà alla sua app il nome Trimit e trova degli investitori pronti a credere nel suo progetto. Una scommessa vinta, se si considera che da quando, nel novembre 2012, è stata lanciata la nuova versione dell’app con un nuovo nome, Summly è stata scaricata quasi un milione di volte.

Un traffico che ha ingolosito un gigante del web come Yahoo!, che ha offerto 30 milioni di dollari per impossessarsi dell’app di Nick, offrendogli un lavoro quando terminerà gli studi liceali. Una cifra enorme, eppure ben lontana dai 100 milioni di dollari che Microsoft sborsò nel 2009 per assicurarsi la Startup Powerset, precorritrice del motore di ricerca Bing. Soldi che finirono, in parte, nelle tasche dell’italiano Lorenzo Thione, che aveva sviluppato Powerset insieme all’amico Barney Pell quando aveva appena 26 anni.

La rete ridefinisce i limiti. Verso il basso, per quanto riguarda l’età alla quale alcuni adolescenti con un’idea e una visione riescono a realizzare enormi profitti. E’ il caso dell’inglese Christian Owens, che ha creato il sito web Mac Box Bundle quando aveva solo 14 anni, guadagnando fin dal primo anno 700 mila sterline. Ma sembrano non esistere limiti neppure ai guadagni che è possibile realizzare con il web. Come nel caso dell’inventore di Facebook, Mark Zuckerberg, la cui creatura, al momento dello sbarco sulla borsa americana, è stata capitalizzata per oltre 100 miliardi di dollari, per poi subire però un netto ridimensionamento.

Ma se il web non pone limiti, a farlo ci pensa la legge. E allora, almeno per il momento, il giovane milionario Nick D’Aloisio dovrà continuare a chiedere i soldi a mamma e papà, proprio come i suoi amici che le app, anziché crearle, le scaricano.

Francesco Loiacono