Una persona su tre non possiede un wc in casa. Basta questo dato a far capire come la questione dell’accesso ai servizi igienici sia tutt’altro che da dare per scontata. Oggi, 19 novembre, si celebra il World Toilet Day che ha lo scopo di sensibilizzare le persone sull’importanza dell’accesso ai servizi igienici.

I dati – La ricorrenza nasce nel 2001 su proposta dell’Onu che riporta dei dati ancora oggi allarmanti: oltre 2 miliardi di persone non hanno un bagno in casa e di questi, 600 milioni condividono il bagno con altre famiglie mentre quasi 900 milioni, ovvero tre volte la popolazione degli Usa, non lo condividono nemmeno ma utilizzano la natura come gabinetto. Tra i Paesi in cui la situazione è più critica c’è l’India, dove vive il maggior numero di persone senza accesso a questo tipo di servizio e che quindi espleta le proprie funzioni dove possibile, lungo i binari, nei parchi, negli scoli, sulle spiagge o nelle discariche. Questo genera non pochi problemi di salute: secondo il The Times of India, ogni anno 1.6 milioni di bambini muoiono a causa della diarrea, spesso provocata da batteri presenti nella materia fecale.

Le iniziative – Le Nazioni Unite, che nel 2010 hanno incluso l’accesso ai sanitari fra i diritti umani, hanno scelto come tema di questa edizione le “soluzioni naturali”, mentre negli anni passati ci si è concentrati sullo spreco dell’acqua o sulla creazione del lavoro connesso ai servizi igienici.
Fra gli eventi previsti quest’anno, una hackaton (una competizione per informatici) in Ghana per promuovere soluzioni che passino attraverso il digitale, una gara di disegni nelle scuole dell’India e la proiezione in Canada del film “Toilet: a Love Story”, un prodotto di Bollywood per sensibilizzare la popolazione sul tema.

In casa nostra – Pensare che un dibattito etico sull’utilizzo del wc riguardi solo i paesi in via di sviluppo sarebbe un grosso errore: il mondo occidentale dà per scontato un oggetto che ogni giorno spreca litri e litri di acqua potabile. La quantità varia dai 6 ai 15 litri a seconda del modello, ma in ogni caso si parla di una grossa quantità che viene prima resa potabile e poi scaricata nelle fogne.Eppure basterebbero pochi e piccoli accorgimenti per mantenere l’equilibrio tra la salute pubblica e ambientale, come gli sciacquoni di ultima generazione, che regolano il flusso dell’acqua.

L’dea – Una proposta innovativa per il “vespasiano del futuro” è arrivata lo scorso 7 novembre da Bill Gates che ha presentato a Pechino la Reinvented toilet, un water che grazie a una reazione chimica trasforma i rifiuti umani in acqua pulita, elettricità e fertilizzante. Il progetto, finanziato dalla Bill and Melinda Gates Foundation è destinato proprio a quei paesi dove la carenza di servizi igienici miete vittime ogni anno.