LavandaLa prossima estate la Provenza rischia di profumare meno e di essere più rumorosa. Colpa della difficile convivenza tra lavanda e cicale. Due simboli della regione francese, che ora sono in guerra aperta. I campi francesi che hanno ispirato le opere di tanti artisti potrebbero, così, scomparire proprio a causa del notevole aumento di questi insetti, pure loro tipici della regione.

Le cicale nel sud della Francia ci sono sempre state, ma il riscaldamento globale ha provocato una vera e propria proliferazione di questi insetti, diventati il veicolo di un micro-batterio che sta facendo sparire le profumate piante color violetto. Negli ultimi anni, centinaia di migliaia di larve hanno fatto diminuire in modo drastico la produzione di lavanda. Il batterio che trasmettono aggredisce le radici della pianta, facendola appassire.

Secondo gli agricoltori provenzali, fra il 2007 e il 2010 la produzione della lavandina (la pianta più popolare utilizzata in saponi, profumi e repellenti per insetti) è stata dimezzata dalla piaga delle cicale. In Francia ci sono 1.700 aziende produttrici di lavanda che lavorano su circa 20mila ettari di campi: un’attività economica che occupa 10 mila persone.

Sono state le estati secche e le scarse precipitazioni a far proliferare le “cicadelle”, piccole cicale che depongono le uova parecchi centimetri al di sotto delle piante. Sono insetti difficili da debellare. Soprattutto, non si riesce a trovare un modo per uccidere le larve senza usare i pesticidi, che finirebbero per danneggiare gli alveari vicino ai campi. «Se non si troverà una soluzione, la lavanda scomparirà dalla Provenza entro 20 o 30 anni», spiega Eric Chaisse del Centro regionale della Provenza, quello che studia l’utilizzo delle piante per profumi e cosmetici. Gli scienziati stanno cercando di risolvere la situazione ricercando una varietà di lavanda resistente al micro-batterio.

Maria Chiara Furlò