Prove di comunicazione stellare. Una sonda che aggira un asteroide. E un “lander” che si è svegliato. Sono queste le grandi manovre intorno alla cometa Churyumov-Gerasimenko, quella che una missione della Nasa sta cercando di scrutare e capire. Tra il 16 e il 17 giugno tocca a Rosetta: la sonda tenterà un avvicinamento alla cometa, dove il 12 novembre 2014 è atterrato Philae, il veicolo chiamato a raccogliere dati sul posto. Dopo che Philae – passato un periodo di blackout – ha ripreso la sua attività, la manovra servirà a rendere migliori le comunicazioni con Rosetta e far arrivare più dati.

«Rosetta – ha dichiarato Andrea Accomazzo, pilota della sonda – si trova a circa 200 chilometri dalla cometa e scenderà fino a 180 chilometri». Ma la missione non è priva di rischi. I tecnici della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea sanno bene che ci sono alcune condizioni da rispettare per permettere a Rosetta di comunicare al meglio con Philae. «L’ideale sarebbe sorvolare l’area del ‘pomeriggio’ della cometa», continua Accomazzo. Sarebbe necessario lavorare senza che il sole scaldi la superficie della cometa. In quel caso ci sarebbe un rilascio di polveri che potrebbero creare interferenze nella ricezione dei dati.

La “missione Rosetta”, avviata nel 2004, ha come scopo quello di studiare gli oggetti che fluttuano nel cosmo. Il 12 novembre 2014, la sonda ha rilasciato sulla superficie dell’asteroide il “lander” Philae che è stato messo in stand-by per ricaricare “le batterie” grazie all’energia solare.

Potendo ricevere solo 90 minuti di luce, il dispositivo ha impiegato sette mesi per riattivarsi. Il “risveglio” è avvenuto il 14 giugno e ha già iniziato a inviare i primi dati. «Philae è in salute e trasmette, anche se sono stati caricati pochi pacchetti dei dati», ha detto Mario Salatti, responsabile del lander per l’Agenzia Spaziale Italiana. Tra il 13 e il 14 giugno sono arrivati circa 300 pacchetti per un totale 85 secondi di collegamento, mentre nella notte successiva il segnale è durato solo 10 secondi.

Alessio Chiodi