safer internet day

‹‹Serve equilibrio tra i rischi e le opportunità della rete. Internet è una risorsa anche per la didattica››. Non solo pericoli ma anche risorse e opportunità, nel vasto mondo della rete. Sono i temi al centro dell’incontro che si è tenuto il 10 febbraio, nell’Auditorium U12 dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. L’occasione è stata la dodicesima edizione del “Safer Internet Day”. L’obiettivo fare il punto su “Generazioni Connesse”, il progetto per il Safer Internet Centre Italiano realizzato grazie alla Commissione Europea, il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e altre importanti realtà italiane, come il garante per l’infanzia e l’adolescenza, la Polizia di Stato, Save The Children e Telefono Azzurro.

Internet da pericolo a opportunità

‹‹È necessario che il mondo degli adulti rifletta sul fatto che il progresso tecnologico è superiore ai tempi della governance››. A parlare è l’assessore all’istruzione del comune di Milano Francesco Cappelli, che insiste anche sulla necessità di portare i ragazzi all’interno dei processi decisionali che li riguardano aiutandoli a capire come gestire la complessità del mondo attraverso la semplificazione che i mezzi di comunicazione mettono a disposizione. Coinvolgere i giovani significa anche aiutarli a diventare maggiormente consapevoli grazie alla formazione mirata e a programmi specifici. Perché come spiega Marco Campione, capo segreteria del sottosegretario al MIUR: ‹‹ La soluzione non è impedire l’uso di internet, ma l’educazione ai rischi che corrono i giovani››.

La locandina della manifestazione

La locandina della manifestazione

La vita digitale e vita reale

La rete negli anni ha postato alla nascita di una vera e propria cittadinanza digitale. Un ambiente con regole e diritti che però è fortemente legato alla realtà. ‹‹Internet è una piazza virtuale che ha un suo riflesso e connessione con la realtà — racconta Stefania Pizzolla in rappresentanza per il garante dell’infanzia e dell’adolescenza — e il cyberbullismo ha anche ricadute nella persona in carne e ossa e sotto questa prospettiva il garante agisce per proteggere i diritti di infanzia e adolescenza››

C’è anche chi è del tutto sprovvisto di identità digitale. Raffaella Milano di Save the Children denuncia che in Italia oltre mezzo milione di giovani tra gli 11 e i 17 anni sono totalmente offline. ‹‹Questi ragazzi senza cittadinanza digitale avranno una barriera. La scuola la disuguaglianza dall’accesso alla rete. Da un lato ci occupiamo dei rischi degli iper-connessi, dall’altro dobbiamo occuparci di quelli non connessi››.

I giovani connessi

Gli autori del sito skuola.net in collaborazione con l’Università di Firenze, hanno realizzato un’amplia ricerca per cercare di stabilire chi sono e come si connettono i giovani. Mentre uno su sei rimane online per più di 5 ore al giorno, oltre la metà di loro utilizza il proprio smartphone per connettersi. Se in testa alle modalità di utilizzo rimane la ricerca di informazioni i giovani dedicano molto tempo anche ai social ma spesso in autonomia se non in solitudine. Uno su cinque lo fa senza alcun tipo di controllo e solo la metà di loro ha ricevuto un qualche tipo di aiuto o educazione a scuola.

Le azioni concrete
Tra gli ospiti era presente anche la senatrice Elena Ferrara, relatrice di un disegno di legge contro il cyberbullismo. ‹‹La norma – spiega la senatrice – è pensata a tutela dei minori che interagiscono tra di loro e darà prospettiva nel tempo alle strutture che già operano››. Per quanto riguarda possibili sanzioni la senatrice non pensa solo agli adulti, ma anche a quei minori che agiscono danneggiando gli altri: ‹‹Quando qualcuno si macchia di reati penali devono essere comunque accompagnati in un percorso educativo, aspettando a fare denunce››.

Alberto Bellotto