
L'osteoporosi colpisce lo scheletro, diminuendo la densità delle ossa. Per curarla, nel 2023 l'Europa spenderà 43 miliardi di euro.
I Paesi dell’Unione Europea, ogni anno, spendono 37 miliardi di euro per la cura dell’osteoporosi, la principale patologia che causa la perdita di massa ossea, soprattutto in età avanzata. Il dato emerge da uno studio della International Osteoporosis Foundation, presentato mercoledì 17 Aprile a Roma durante il più grande congresso europeo sulla malattia.
Nel rapporto si sottolineano anche le prospettive poco rassicuranti sul futuro: si ipotizza infatti che i fondi stanziati per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, di cui i due terzi vengono spesi per interventi immediati sulle ossa, saliranno del 25 per cento entro 10 anni. Secondo John Kanis, presidente della Iof, per impedire l’aumento dei costi bisognerebbe iniziare ad agire su alcune “falle” del sistema sanitario europeo, inclusa la sensibilizzazione dei pazienti.
“Gli individui ad alto rischio non sono identificati e trattati”, spiega Kanis, “e in ospedale non c’è un trattamento sistematico per prevenire incidenti futuri”. Inoltre, nonostante la presenza di farmaci sicuri per ridurre il rischio, le statistiche mostrano che il numero dei pazienti trattati è in diminuzione – con conseguente aumento degli interventi diretti sulle ossa -, mentre la metà di quelli a cui vengono somministrate le cure non segue la terapia regolarmente.
Carlo Marsilli