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Un pianeta in cui varie specie umane convivono, collaborano e si riproducono. Non è l’ambientazione immaginaria dell’ultimo fantasy, ma un’ipotesi su come potrebbe essere stata la Terra 30 mila anni fa: un melting pot di etnie e specie che vivono insieme e che allontana sempre più l’ipotesi dell’evoluzione lineare. Sono questi i risultati delle analisi del genetista David Reich della Harvard School di Boston e del suo team.

Reich ha lavorato sulla sequenza genetica di due ominidi imparentati fra di loro, appartenenti al ceppo dell’homo di Neanderthal e di Denisova, scoperto nel 2008 nelle grotte omonime, sui monti Altai in Siberia, e identificato come nuova specie nel 2010 grazie al Dna. Il lavoro sui due genomi entrambi ritrovati nelle grotte di Denisova, è stato presentato il 18 novembre scorso in un convegno alla Royal Society di Londra. Nello studio, realizzato da David Reich, genetista alla Harvard Medical School di Boston, e dal suo team, in collaborazione con Svante Pääbo del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Leipzig, si mostra una versione molto più completa dei due genomi, che vengono connessi anche ai genomi dell’uomo contemporaneo.

Con una possibile novità: nel genoma dell’homo Denisoviano sono state trovate tracce di un’altra ipotetica specie di ominide finora sconosciuta. Reich suggerisce quindi che l’incrocio genetico fra i membri di varie specie di ominidi fosse una cosa comunissima fra i gruppi che abitavano le odierne Europa e Asia oltre 30 mila anni fa ed è quello che ha portato alla biodiversità odierna.

“Stiamo guardando a un mondo tipo “Il Signore degli Anelli” con molte popolazioni diverse”, ha commentato Mark Thomas, evoluzionista genetico dell’University College di Londra presente alla conferenza. Lo studio si concentra particolarmente sull’Homo di Denisova, un ominide socievole e giramondo: Reich ha mostrato infatti le sue connessioni genetiche anche con popolazioni che oggi vivono in Cina e in Oceania. Ma c’è ancora molto da scoprire: Reich ha infatti annunciato che il nuovo genoma indica la connessione dei Denisoviani anche con un’altra specie di ominidi, totalmente sconosciuta,che visse in Asia più di 30 mila anni fa.

Alexis Paparo