La speranza è lontana 15 anni, ma dovrebbe essere concreta. Tanto bisognerà attendere per la grande svolta nella cura della leucemia, una delle malattie ancor’oggi più letali. A cambiare le cose dovrebbe essere il midollo osseo artificiale, da utilizzare per produrre cellule staminali ematopoietiche, capaci di dare origine ai diversi componenti del sangue. A realizzarlo ci hanno già pensato i ricercatori del Karlsruhe Institute of Technology (Kit), del Max Planck Institute for Intelligent Systems di Stoccarda e della Tubingen University (Germania). Ma la strada per l’applicazione concreta dello studio è lunga.
Gli autori della ricerca hanno ricreato una struttura spugnosa del tutto simile a quella del midollo, su cui hanno impiantato le proteine necessarie a far “ancorare” le staminali ematopoietiche, tra le più difficili da far moltiplicare in laboratorio. Per verificare l’efficacia del metodo, nella matrice sono state inserite delle staminali ematopoietiche prelevate da un cordone ombelicale, ‘nutrite’ per settimane. Al termine del processo, le diverse analisi hanno confermato che le cellule si erano effettivamente riprodotte e che avevano mantenuto le loro proprietà originali.
”Non tutti i malati di leucemia possono essere curati con le staminali provenienti da donatori – sottolineano i ricercatori – ma il materiale che abbiamo realizzato permetterà di studiare meglio le interazioni tra staminali e midollo sintetico, per poter ottenere tra 10-15 anni una cura personalizzata”.
Stefania Cicco