Milioni di americani rischiano di non poter più ballare su TikTok. La Camera dei Rappresentati degli Usa ha approvato l’emendamento contro l’app di proprietà di ByteDance. «Se l’azienda non vende l’applicativo entro sei mesi non potrà più essere presente sui telefoni americani». Questa in sintesi la legge approvata da un voto bipartisan: 352 deputati favorevoli e 65 contrari. Ma per adesso nulla è ancora deciso: il Senato americano non si è pronunciato, e probabilmente lo farà solo tra alcuni mesi.

Obbligo di vendita – L’atto, denominato Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act (Legge per proteggere gli americani dalle applicazioni controllate da avversari straniere), che è stato avanzato dalla Commissione Energia e Commercio della Camera impone all’app di trovare un proprietario che non sia cinese se vuole restare attiva in America. Secondo Mike Gallagher, deputato repubblicano coautore del disegno di legge, gli Usa «non possono correre il rischio di avere una piattaforma di notizie dominante in America controllata o posseduta da una società che è legata al Partito comunista cinese». La paura è che TikTok diffonda fake news durante la campagna elettorale e che passi i dati sensibili degli utenti americani al governo cinese. Questa decisione è stata apostrofata da Pechino come «atto di bullismo». La Cina ha poi dichiarato che tutto ciò si ritorcerà contro gli Stati Uniti stessi e che adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi delle proprie aziende.

Biden vs Trump – Negli ultimi giorni, anche sull’emendamento TikTok si sono scontrati Joe Biden e Donald Trump. Il presidente attuale si era detto favorevole al provvedimento. Di diverso avviso è stato l’ex presidente: «Questo emendamento sarebbe un favore a Facebook, una piattaforma nemica del popolo che ha fatto molto male a questo Paese». In gioco sulla questione TikTok ci sono molti voti dei giovani per le prossime elezioni di novembre: sono circa 170 milioni gli americani che usano la popolare app. Intanto, l’amministratore delegato di TikTok Shou Zi Chew, ha esortato su X gli utenti a proteggere i loro diritti costituzionali e a far sentire la loro voce.

Il voto finale – Adesso la legge dovrà passare in Senato, ma nonostante gli appelli delle Casa Bianca a calendarizzare subito l’emendamento, i senatori non sembrano avere fretta. «Non facciamo le cose rapidamente. Non siamo progettati per fare le cose in questo modo, quindi penso che l’atto sarà in Senato tra alcuni mesi», ha dichiarato un senatore repubblicano. Ci sono altri due ostacoli all’approvazione della legge: il Senato è diviso sul tema quindi non è scontato che si trovi una maggioranza favorevole e dall’altra parte, l’azienda cinese potrebbe anche appellarsi al primo emendamento della Costituzione americana (libertà di pensiero e stampa) impugnando la legge.

In Italia – Mentre dall’altra parte dell’oceano si prova a bandire TikTok, in Italia l’Antitrust ha sanzionato l’azienda di ByteDance per 10 milioni di euro a causa dei controlli inadeguati sui contenuti che circolano sulla piattaforma, in particolare quelli riguardanti i minorenni. «Giusta la sanzione, ma il provvedimento rappresenta una goccia nel mare dei social network dove le violazioni e le illegalità a danni dei minori sono quotidiane», è stato il commento del Codacons. L’azienda cinese si è subito dichiarata in disaccordo con la decisione dell’Antitrust: «Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di contenuti inadeguati agli utenti di età inferiore ai 18 anni».