Un cumulo di rifiuti in fiamme in pieno giorno, oggi 3 luglio 2011, sul lungomare Coroglio a Napoli davanti all'isolotto di Nisida.  Cumuli di rifiuti in fiamme anche in pieno giorno, tra Napoli e provincia: circa trenta, dalle otto di stamattina, gli interventi dei vigili del fuoco. E' soprattutto la provincia, dove l'emergenza è ancora presente, l'area dove si registra il più alto numero di casi.ANSA / CIRO FUSCO

Rifiuti in fiamme in Campania

«Eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale e, in particolare, di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori, soprattutto carcinomi al sistema nervoso centrale in età compresa tra 0 e 14 anni». Il rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità sulla Terra dei Fuochi in Campania, è chiaro: i bambini che abitano in quella zona si ammalano e muoiono molto più dei coetanei di altre regioni.

Il documento analizza la situazione nel 2014 in 55 comuni (32 in provincia di Napoli, 23 in provincia di Caserta) nei quali la mortalità generale causata dai tumori è in eccesso tanto tra gli uomini quanto tra le donne. Il vero allarme, però, riguarda i bambini: nei comuni che fanno parte della terra dei fuochi in provincia di Napoli, i sospetti tumori tra i bambini di meno di un anno sono 97. Se i valori fossero in linea con il resto della regione, i ricoverati sarebbero circa 65. In questa provincia l’indicatore dei ricoveri per tumori infantili segna un +51 rispetto alla media regionale. Il rapporto evidenzia che i ricoveri per sospetta leucemia sono più frequenti di 45 punti rispetto alla media campana. I dati sull’incidenza riguardano solo 17 comuni del napoletano, ma sono allarmanti: con sette diagnosi di tumore infantile accertate, per questa zona si parla di un SIR (Standardized Incidence Ratio), indicatore che quantifica i nuovi casi, pari a 228, contro una media regionale di 100.

I numeri non cambiano nei 23 comuni in provincia di Caserta, con 45 bambini sotto osservazione per sospetto tumore. Altrettanto inquietanti i numeri relativi al numero di sospette leucemie tra i bambini sotto i 14 anni (98), che salgono a 119 se si considerano anche ragazzi e ragazze fino ai 19 anni.

 

*con “osservati” si intende pazienti in osservazione per sospetto tumore o leucemia

Risultati che portano a ipotizzare che «le esposizioni a emissioni e rilasci dei siti di smaltimento e combustione illegale dei rifiuti possano avere svolto un ruolo causale o concausale». Da qui la necessità, rileva l’Iss, di una «implementazione del risanamento ambientale», nonché dell’ «immediata cessazione delle pratiche illegali di smaltimento e combustione dei rifiuti con il ripristino della legalità del ciclo dei rifiuti». Ma i dati vanno letti con la dovuta prudenza, come avverte la dottoressa Loredana Musmeci, che è tra le responsabili dello studio: «È come se avessimo guardato il territorio da un elicottero: i numeri vanno approfonditi e sviluppati».

Domenico Motisi