A due giorni dal suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha annunciato il progetto Stargate, un’iniziativa destinata a sviluppare infrastrutture per l’intelligenza artificiale (AI) negli Stati Uniti. Questo piano prevede un investimento iniziale di 100 miliardi (puntando ad arrivare a 500 miliardi in 4 anni), con l’obiettivo di creare oltre 100.000 posti di lavoro e rafforzare la posizione degli Stati Uniti come leader nel campo dell’intelligenza artificiale.
Stargate è un accordo che coinvolge alcuni dei nomi più grandi nel settore tecnologico: OpenAI, società di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale, Oracle, una delle più grandi aziende tecnologiche statunitensi specializzata in software per database e SoftBank, società giapponese tra le più famose nel settore delle telecomunicazioni, oltre a MGX, un fondo d’investimento degli Emirati Arabi. Quest’ultimo però fornirà solo parte dell’investimento iniziale.
Durante la conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha sottolineato che il progetto mira a costruire dei centri di elaborazione dati in tutto il Paese, con i primi dieci già in fase di progettazione in Texas. La costruzione di questi centri sarà facilitata da provvedimenti governativi che includono misure per garantire l’autosufficienza energetica. Il senso del progetto è di integrare l’AI in diverse applicazioni, piattaforme e aziende. Si punta a garantire una crescita informatica per, prima o poi, essere alla portata di tutti e all’ordine del giorno. All’iniziativa che Trump ha chiamato «il più grande progetto di infrastruttura AI della storia» dovrebbero poi unirsi Microsoft, Arm e Nvidia. «Si tratta di grandi somme di denaro e di persone di alta qualità» ha affermato il neopresidente.

I dubbi di MuskElon Musk ha espresso scetticismo riguardo alla capacità delle aziende coinvolte di finanziare un progetto così ambizioso, affermando che SoftBank potrebbe non avere i fondi necessari per sostenere il progetto. Ma ciò che colpisce di più è che per la prima volta Trump e Musk sono in apparente disaccordo. Disaccordo possibilmente dettato dal fatto che Musk non è stato incluso in questa joint venture e perché è da tempo in conflitto con Sam Altman, con cui ha co-fondato proprio OpenAI prima di dimettersi nel 2018.

Un piano non nuovo? – Sebbene l’annuncio sia stato fatto da Trump, ci sono indicazioni che il progetto di Masayoshi Son di SoftBank (che assumerà il ruolo di presidente di Stargate), Sam Altman di OpenAI e Larry Ellison di Oracle, sia in fase di sviluppo da almeno un anno. Questo solleva interrogativi sulla tempistica e sull’autenticità dell’iniziativa come “nuova” proposta. Il neo presidente ha revocato l’ordine esecutivo 14110 firmato dal suo predecessore Joe Biden che mirava a regolamentare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e che era stato criticato dai repubblicani al tempo, aprendo così la strada a questo massiccio investimento privato senza i precedenti vincoli normativi.