Tutti pazzi per l’intelligenza artificiale generativa. Dagli States alla Cina: Google, OpenAi e Deepseek lanciano i nuovi aggiornamenti puntando soprattutto sul nostro continente. È stata una settimana densa di annunci, con diverse piattaforme in arrivo in Unione europea e diverse nuove funzionalità che anche gli utenti europei potranno iniziare ad utilizzare.

Google – Parte dalla California la corsa per la migliore Ai a stelle e strisce. Proprio lo scorso maggio Google aveva annunciato il nuovo format del motore di ricerca, potenziato da un’intelligenza artificiale generativa basata su Gemini che dà risposte più discorsive, formattate e approfondite chiamata Ai Overview. Questo aggiornamento consente – come sempre – agli utenti di trovare le informazioni che cercano, ma aggiunge la possibilità di fare domande più elaborate e scoprire siti più pertinenti alle richieste. La funzione si sposa molto bene con domande tipo “Come fare per…” o “Come funziona…” o ancora “Quali sono i migliori…”, tipiche domande che si trovano nella barra di ricerca. Un sistema che permetterà di trovare una risposta senza neppure cliccare sulla fonte per approfondire facendo in modo che chi si trova dietro lo schermo possa trovare come risultato primario, una vera e propria risposta, scritta in linguaggio naturale.

Questa nuova funzione si estende, adesso, al vecchio continente arrivando, dopo la sperimentazione negli States, anche in Italia e in altri 8 paesi dell’Unione. Dagli uffici di Mountain View, Hema Budaraju – Senior Director, Search Quality & AI Overviews – ha dichiarato: «Dopo i riscontri positivi degli ultimi test, gli utenti maggiorenni registrati vedranno risposte generate dall’intelligenza artificiale accompagnate da link ben visibili per approfondire l’argomento con un semplice clic».

OpenAI – «Un risultato frutto di piccoli e continui miglioramenti», così ha commentato Gabriel Goh, responsabile della ricerca di OpenAI dal quartier generale di San Francisco annunciando – martedì 25 marzo – l’integrazione di una nuova funzionalità: ChatGpt Immagini. Così è stato ribattezzato l’aggiornamento reso possibile dal modello omnimodale GPT-4o – il nuovo modello basato su GPT-4 più veloce e capace di analizzare, anche in simultanea, testo, audio, video e immagini – che permetterà di creare immagini all’interno della chat. Proprio l’azienda della west coast, per il lancio, ha voluto testarne le capacità pubblicando sui social il prodotto generato: una immagine surreale di Karl Marx all’uscita di un centro commerciale americano. Ha così voluto dimostrare l’accuratezza nei dettagli, dato che a differenza di altri generatori di immagini AI, che spesso confondono colori e forme. La nuova funzione sarebbe in grado di associare correttamente tutte le caratteristiche richieste ad un numero maggiore di oggetti. Ma non finisce qui, il modello è riuscito a vincere la sfida più critica nel campo della generazione di immagini con l’intelligenza artificiale: trascrivere testi e riferimenti privi di errori di battitura all’interno delle stesse immagini.

Al momento però questo format sarà disponibile solo agli abbonati ai pacchetti Plus, Pro e Team: gli utenti non paganti dovranno attendere ancora un po’ prima di provare.

DeepSeek – Nella corsa contro l’occidente Pechino non vuole essere da meno e “secondo posto” non è una frase ammissibile. Un aggiornamento che risulta già nella top ten, secondo la piattaforma ChatBot Arena dell’Università della California. Parliamo di DeepSeek V3-0324, l’ultimo modello linguisitico della società resa disponibile sulla piattaforma Hugging Face. A differenza di ChatGpt, la risposta cinese, grazie alla licenza Mit, sarà gratuita, permettendo a chiunque di usarla su qualsiasi device, compresi i Mac di Apple equipaggiati dai chip M3 Ultra. Oltre ad essere gratis è anche veloce. L’azienda cinese ha dichiarato che la velocità di elaborazione risulta tre volte più veloce della versione precedente, superando alcuni modelli della concorrenza come Claude Sonnet 3.5 della startup a stelle e strisce Anthropic. Dulcis in fundo, il costo di investimento. I dati hanno confermato anche il fattore economico dell’aggiornamento: 5 milioni di dollari la spesa totale dell’azienda cinese, a fronte dei miliardi messi sul tavolo dai colossi occidentali.

La risposta europea – All’interno dell’Unione, vedendo i passi da gigante fatti dai competitor stranieri, si sta pensando ad una produzione in casa di nuovi chip e ad un piano per l’Ai. A Bruxelles Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva della Commissione europea per le tecnologie digitali e di frontiera, ha chiarito la linea della Commissione, commentando che si sta lavorando ad «un piano dedicato alla produzione di semiconduttori il cui obiettivo è quello di garantire che i chip per l’intelligenza artificiale siano realizzati all’interno dei confini dell’Ue». Secondo la commissaria finlandese l’Europa deve poter contare su una capacità di progettazione e produzione dei chip. «Il Chips Act 2» spiega «è già in cantiere» chiarendo che proprio le componenti per l’Ai avranno un ruolo di primaria importanza nel nuovo documento che vuole  far alzare l’asticella di produzione al Vecchio continente, che oggi rappresenta solo il 10% del valore globale dei semiconduttori.