Grafica, servizio di musica in streaming, modelli di pc. Tutto nuovo. Firmato Apple. Alla conferenza annuale degli sviluppatori, al via il 10 giugno al Moscone West Center di San Francisco, l’azienda di Cupertino ha presentato un’altra versione dell’interfaccia iOS 7 dell’iPhone. Sul MacBook, invece, sarà l’OS X Mavericks a supportare display multipli e l’introduzione di tag da applicare a tutto il contenuto del computer. Poi la musica: lanciata la radio iTunes da 200 canali.
L’iOS 7 ridisegna lo schermo dell’iPhone e lo fa apparire più grande, ma introduce pure la funzione “Today”, che riassume le riunioni e gli eventi della giornata, aggiungendo le informazioni relative a meteo e traffico. Una specie di segretaria personale. In più, aggiornamenti automatici delle applicazioni e condivisione più semplice delle foto con “iCloud Photo Sharing”. Non sembrerebbe esserci niente di rivoluzionario in vista, insomma, per i fan dello smartphone con la “S” maiuscola.
Sul fronte pc, MacBook Air unirà un processore grafico più veloce (Intel HD Graphics 5000) e una memoria flash a un’autonomia fino a 12 ore. E se i menu del MacBook potranno essere distribuiti su diversi schermi, partiranno le tag da inserire nel Finder, in iCloud oppure quando si salva un documento. Ancora: “Mappe” integrate nel “Calendario”, il “Portachiavi iCloud” che sincronizza password e reti Wi-Fi su tutti i dispositivi con sopra la Mela, notifiche a cui rispondere senza aprire la app dedicata. E “Mentre eri assente” che aggiorna l’utente sulle novità prodotte mentre il suo Mac era in stanby.
Silenzio sui progetti ad alto tasso di rumors come iWatch e iTv. Mentre parte davvero iRadio, che entra nella famiglia iTunes. Al progetto partecipa anche la giapponese Sony. Il servizio offrirà musica in streaming gratis con inserzioni pubblicitarie, senza per gli abbonati ad iTunes Match. Grazie all’integrazione con Siri, da autunno iRadio risponderà a domande alla Shazam (“Chi canta questa canzone?”) o a comandi del tipo “Trovane altre simili” sugli oltre 200 canali. Che sono solo l’inizio, assicurano a Cupertino.
Giuliana Gambuzza