Quando scenderà in campo, saprà già tutto. Le residue chance di qualificazione alle semifinali delle ATP Finals di Jannik Sinner dipendono dall’incontro tra Alexander Zverev e Hubert Hurkacz. Se vincerà il tedesco, la sfida tra l’altoatesino e Daniil Medvedev sarà poco più di un match di esibizione dalla cornice prestigiosa. Se invece prevarrà il polacco, Sinner potrà tentare l’impresa.
Sognare non è vietato – Perché di impresa si tratterebbe: il suo avversario è il numero due del mondo che a settembre ha strappato dalle mani di Novak Djokovic il sogno del Grande Slam, vincendo tre set a zero la finale di US Open sul cemento di New York. Tuttavia, sognare non è vietato. Il Sinner che due sere fa ha annichilito Hurkacz non ha niente da invidiare ai migliori del mondo e, pur essendo entrato in tabellone solo per l’infortunio di Matteo Berrettini, ha dimostrato che a questo livello può starci ampiamente. Con la possibilità di giocare solo due partite sulle tre dei gironi, la sua qualificazione sarebbe davvero un’impresa da manuale.
Out anche Tsitsipas – Per Medvedev, già qualificato per le semifinali, la gara ha significato per il premio in denaro e per i 200 punti ATP in palio. Questi ultimi gli farebbero comodo nella sua rincorsa in classifica al numero 1 del mondo Novak Djokovic, che dopo la delusione di New York è apparso in grande forma. Due settimane fa ha conquistato a Parigi Bercy il 37esimo Masters 1000 della carriera (record nella storia del tennis), mentre nel secondo gruppo delle Finals di Torino ha superato agilmente Andrej Rublev e Casper Ruud, portandosi alle semifinali con un turno di anticipo. Anche nel “gruppo Verde” c’è stato un ritiro: il greco Stefanos Tsitsipas, numero 4 del mondo, ha dato forfait dopo la prima gara. A sostituirlo il britannico Cameron Norrie, sconfitto ieri da Ruud. Con una vittoria nell’ultima sfida del girone contro Rublev, il norvegese accompagnerebbe Djokovic in semifinale, suggellando una stagione di grandissimi miglioramenti.
Nole per la storia – Con Djokovic e Medvedev che vincono i rispettivi gironi, tutto sembra apparecchiato perché l’ultimo atto della kermesse torinese sia una riedizione della finale di US Open. Il russo proverà a bissare il trionfo dello scorso anno per confermarsi il giocatore migliore della “Next Gen”, la nuova generazione di tennisti che sta iniziando a scalzare il leggendario trio Federer-Nadal-Djokovic. Se invece dovesse vincere Nole, aggancerebbe Roger Federer a sei vittorie nelle ATP Finals, che sono invece l’unico grande trofeo assente dalla bacheca di Rafa Nadal. Un altro record nella storia del gioco e altro materiale per l’infinita discussione su chi sia il GOAT, il miglior tennista di tutti i tempi. L’impressione è che, al di là dei rispettivi numeri e trofei, un’epoca come la loro non la rivivremo mai più.