Gli Europei di calcio si disputeranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio 2016

Gli Europei di calcio si disputeranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio 2016

La paura contagia anche lo sport. Dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre le federazioni si interrogano con preoccupazione sulle mosse da fare. Nel weekend successivo alla strage le gare di rugby, pallavolo e basket in Francia sono state sospese. Ma è proprio sullo sport più popolare del mondo, il calcio, che si concentrano le preoccupazioni. A cominciare dall’immediato. La sera del 17 novembre la nazionale italiana sfida la Romania a Bologna. «Sono convinto che bisogna combattere andando avanti – ha detto il ct Antonio Conte – e non facendoci intimidire da niente e da nessuno, altrimenti la daremmo vinta al terrorismo. La soglia dell’attenzione dovrà inevitabilmente salire». Ed è già salita: l’amichevole prevista tra Belgio e Spagna è stata annullata dopo che il ministero degli Interni belga ha innalzato il livello di allerta da due a tre. Decisione che comporta la sospensione di tutti gli eventi pubblici. «C’è una minaccia credibile e potenzialmente imminente», ha detto il portavoce del governo belga, impegnato in prima linea nella cattura dei complici dei responsabili del massacro di Parigi. Si gioca invece Inghilterra-Francia allo stadio Wembley di Londra, ma con imponenti misure di sicurezza. I giocatori si sono allenati guardati a vista dalla polizia. Una consultazione tra governo e intelligence ha dato il via libera alla partita, con il primo ministro Cameron coinvolto in prima persona nella scelta finale.

E per il futuro? A giugno in Francia avranno luogo gli Europei, l’evento calcistico internazionale dell’anno. Allo Stade de France, proprio lì dove uno dei kamikaze ha cercato di entrare prima di farsi esplodere, ci sarà la finale della competizione continentale il 10 luglio. Impossibile non interrogarsi dopo quanto accaduto quel tragico venerdì 13 novembre. Gli Europei inizieranno il 10 giugno e le partite dovrebbero disputarsi in dieci stadi. Per questo uno dei provvedimenti potrebbe essere la riduzione degli impianti in cui giocare e quindi delle città da controllare. Proprio per massimizzare la sicurezza. Il problema è da affrontare tanto all’interno quanto all’esterno degli stadi. Un’altra misura potrebbe essere la presenza di esercito e polizia anche dentro gli impianti. Ma come è stato messo in evidenza dai kamikaze entrati in azione nei pressi dello Stade de France, il problema maggiore potrebbe essere proprio all’esterno, dove saranno allestiti i maxischermi. Prevedibile un aumento di agenti e militari e del budget per la sicurezza, già salito dopo l’attentato a Charlie Hebdo del gennaio 2015.

La paura è latente e la Uefa per il momento non si espone. Si dice «profondamente choccata e triste per i tragici fatti di Parigi» ma evita di toccare il tasto dolente, quello che risuona nella testa di tutti. I possibili obiettivi dei terroristi sono molti, ma gli attentati del 13 novembre hanno ricordato la particolare sensibilità degli eventi sportivi e soprattutto degli stadi. L’impatto mediatico che avrebbero delle bombe durante una partita di calcio sarebbe senza uguali.

Matteo Furcas