Flavia Pennetta

La canicola di Melbourne non ferma l’avanzata degli azzurri. Dopo Flavia Pennetta anche Fabio Fognini, l’altro italiano in gara nella terza giornata degli Open d’Australia, si è qualificato per il terzo turno.

La 31enne brindisina, testa di serie numero 29, ha vinto senza affanni contro la portoricana Monica Puig, più giovane di lei di 11 anni, per 6-3, 6-4. Un match chiuso senza mai concedere palle break all’avversaria, n.58 del tennis mondiale. Grandi cifre, soprattutto al servizio: 9 ace, nessun doppio fallo, il 92 per cento di punti conquistati con la prima palla e il 62 sulla seconda. Prossima sfidante della Pennetta la tedesca Mona Barthel, n. 39 del ranking, che non ha mai affrontato.

Nessun cedimento nemmeno per Fognini, che con il numero 16 è il primo italiano del tennis mondiale: dopo aver superato nel primo turno il russo Alex Bogomolov jr, ha battuto il finlandese Jarko Nieminen, numero 39, per 7-5 6-4 3-6 6-2.

Due ore e 47minuti di match dominati dal 26enne ligure, che ha avuto un cedimento solo nel terzo set, in cui ha subito un break sul 3-2, consentendo poi al finlandese di aggiudicarsi quattro game di fila. Si è ripreso nella quarta frazione, con break al quarto e ottavo gioco. Prossimo avversario di Fognini, che per la prima volta accede al terzo turno degli Australian Open, l’americano Sam Querrey, numero 51 (mai affrontato finora). Il 16 gennaio toccherà invece agli altri tre azzurri approdati al secondo turno. Dopo aver eliminato, in una battaglia estenuante di cinque set e oltre 4 ore, l’australiano Lleyton Hewitt, Andreas Seppi, numero 25 mondiale, incrocia l’americano Donald Young, n. 91. Tra le donne, saranno impegnate Karin Knapp (n.44) e Camila Giorgi (n. 99), che all’esordio hanno eliminato rispettivamente l’argentina Paula Ormaechea e l’australiana Storm Sanders. La 26enne altoatesina se la vedrà con la numero 3 mondiale, la russa Maria Sharapova. Più facile, almeno sulla carta, l’impegno della 22enne marchigiana, che affronterà la francese Alizé Cornet.

Alexis Paparo