Balo is back. Più forte di prima. Dal suo fresco rientro in Italia, il mondo dello sport ha occhi solo per Mario Balotelli: per il migliore degli esordi possibili, con i due gol all’Udinese, per la prima convocazione in Nazionale da milanista, per le prime, lievi ma puntuali, “balotellate” della sua nuova vita in Italia.
Sono state 48 ore indimenticabili per lui e per i milanisti, che domenica sera lo hanno visto decidere il posticipo giocando dall’inizio. Colpa, o merito, dell’infortunio di Pazzini durante il riscaldamento: lo zampino del caso che ha lanciato Super Mario in campo dal primo minuto. Ne ha giocati 90 di minuti, da fuoriclasse, prima di lasciare lo stadio tra gli applausi. E cominciare la seconda parte dello show, tra discoteche e amici fino a notte fonda.
Prima – scrive la “Gazzetta dello Sport” – un rapido salto all’Old Fashion, il locale base della movida milanese di Mario, dove un amico pr lo fa trattare coi guanti. Intorno però c’è troppa confusione, quindi si cambia dancefloor, direzione Brescia: casa di Balotelli. Quaranta minuti al QI Clubbing in provincia prima di finire la serata al Circus Beat, in città.
Quando Balotelli torna a casa dei genitori sono quasi le tre di notte. Lunedì mattina si parte per Coverciano, il ritrovo per i convocati in Nazionale è alle 12. Stephan El Shaarawy e i compagni del Milan arrivano in treno, in anticipo di un’ora. Mario si presenta con 25 minuti di ritardo, in auto. Prandelli lo guarda storto ma con affetto: per stavolta è perdonato, purché in campo resti quello visto a San Siro: “Faccia emergere il professionista e tenga a bada il personaggio”, dice il Ct, che in allenamento lo schiera con il Faraone e Candreva. La prima ufficiale, esagerata e perfetta, ha mostrato il Mario migliore. Il difficile, confermarsi, viene ora.
Francesco Giambertone