SuperMario ha la febbre, non si allena da tre giorni e questa è la spiegazione ufficiale, con tanto di certificato medico. Intanto è senza casa, ha annullato il contratto d’affitto della sua lussuosa villa nel Cheshire, vicino a Manchester. Che sia un indizio? Che il pensiero di Balotelli sia sempre più rivolto verso Milano?
Se fosse davvero così, per ora le speranze del centravanti del Manchester sarebbero disilluse. Mario Raiola, procuratore dello sportivo, ha fatto la spola fra l’Italia e l’Inghilterra nelle ultime ventiquattrore, senza riuscire però a chiudere un accordo.
La mattina del 23 gennaio Raiola era in via Turati a raccogliere le intenzioni di Adriano Galliani. Il Milan avrebbe chiesto l’attaccante della Nazionale in prestito con diritto o obbligo di riscatto, ma in serata dalla squadra inglese è arrivato un no secco. Mario Balotelli, è il concetto base degli emiri proprietari del club di Premier, non va via se non a titolo definitivo. E – soprattutto – il prezzo non scende sotto i 25 milioni di euro, più bonus. Gli sceicchi non si spostano di un millimetro e restano in attesa di una risposta dal club milanese entro 24 massimo 48 ore.
Eppure, il prezzo del bomber è sceso più di dieci milioni rispetto all’inizio della trattativa con il City di Mancini. Solo due settimane fa per avere Balotelli servivano 37 milioni, poi scesi a 28 con un sistema di rateizzazione in sei anni, cifra comunque considerata troppo alta dalla dirigenza rossonera.
Troppi anche perché la pista Kakà non è del tutto tramontata, i madrileni chiedono 18 milioni di euro per la cessione a titolo definitivo, ma Galliani preferirebbe spendere una cifra considerevole solo per un giocatore più giovane come lo stesso Balotelli.
Maria Chiara Furlò