Un operatore tv al lavoro in un'immagine dell'aprile 2009 durante la partita Napoli-Inter. ANSA/CIRO FUSCO

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Per ora l’esistenza di un accordo anti-concorrenza tra Sky e Mediaset sui diritti tv è solo un’ipotesi. Quello che invece è reale sono le ispezioni effettuate a Roma e Milano nelle sedi della Lega calcio di serie A e delle pay-tv. I finanzieri del nucleo speciale Tutela Mercati, in accordo con l’Autorità Garante della Concorrenza, hanno deciso di controllare le sedi della Lega nazionale professionisti, di Infront Italy srl, di Sky Italia srl, di Reti Televisive Italiane Spa, di Mediaset Spa e di Mediaset Premium Spa.

I sospetti dell’Antitrust e della Guardia di Finanza riguardano gli accordi stipulati dalla Lega calcio nel giugno 2014 sulla vendita dei diritti televisivi per le stagioni calcistiche 2015-2018. L’anno scorso la Lega ha assegnato il pacchetto per il satellite a Sky (357 milioni annui) e quello per il digitale a Mediaset (280 milioni), che si è aggiudicata anche il “pacchetto D” con gli scontri diretti di 12 squadre (306 milioni). L’incasso totale per la Lega è di 943 milioni a stagione. Il sospetto è che l’esito della trattativa sia stato alterato da una sorta di “patto” restrittivo sulla concorrenza, i cui promotori sarebbero Sky e Mediaset ma che, secondo gli investigatori, sarebbe stato favorito dalla stessa Lega nazionale.

I ricavi dei diritti tv della Serie A (http://media2.gazzetta.it/gazzetta/pdf/2014/GZ-DirittiTV.pdf)

I ricavi dei diritti tv della Serie A nel grafico della Gazzetta dello Sport (per scaricarlo in pdf: http://media2.gazzetta.it/gazzetta/pdf/2014/GZ-DirittiTV.pdf)

 

Federica Scutari