Sinisa Mihajlovic (foto Ansa)

Sinisa Mihajlovic (foto Ansa)

Neanche un attimo di respiro. Per riprendersi dalla stagione appena conclusa o assaporare i primi spiragli di vero sole. La macchina del calcio non si ferma, neanche di fronte al caldo dell’estate. E, a poche settimane dalla fine del campionato, dà l’avvio al tipico valzer del calciomercato. Una danza che, in questo primo periodo, riguarda soprattutto gli allenatori. E che, più che un valzer, ricorda un girotondo.

In primis, il Milan. Che, dopo il «no» di Carlo Ancelotti, si appresta ad accogliere l’ex interista Sinisa Mihajlovic. Lo stesso che nel 2010, quando allenava il Catania, aveva assicurato che in futuro mai e poi mai si sarebbe seduto sulla panchina rossonera: «Posso anche morire di fame, sarebbe difficile da rifiutare, ma se succedesse non potrei mai allenare il Milan». Una presa di distanza che dipendeva dai suoi «quattro anni nell’Inter», ormai una vita fa. Adesso, infatti, il passaggio sembra cosa fatta, manca soltanto la firma. E l’annuncio ufficiale, atteso entro venerdì 5 Giugno, così da avere prima il tempo di comunicare l’esonero di Filippo Inzaghi.

Già presentato il nuovo tecnico del Real Madrid. Che soffia Rafael Benitez al Napoli. Tre anni di contratto, fino al 2018, per la sua avventura madridista bis. Un più che sentito «ritorno a casa», come testimoniato anche dalle lacrime in conferenza stampa: «È la squadra più forte che abbia mai avuto», ha dichiarato l’allenatore spagnolo, sottolineando l’intenzione di «giocare bene e vincere dei titoli», per «mantenere il club in alto». Così come ha fatto il suo predecessore, Carlo Ancelotti, quello che con il suo «no» ha spianato la strada di Mihajlovic al Milan. È il calciomercato, baby. Più che un valzer, un girotondo.

Andrea Cominetti