È la Coppa America del centenario. E per l’occasione, per la prima volta nella storia, la stessa competizione continentale si gioca in due anni consecutivi. Dopo quella cilena del 2015 – vinta dai padroni di casa in finale contro l’Argentina di Messi – arriva la 45esima edizione. Si disputerà negli Stati Uniti, in dieci località diverse. Dallo storico impianto di Pasadena in California, quello dove Baggio sbagliò il rigore a Usa ’94. Fino a Glendale in Arizona, dove la temperatura media in estate è di 34 gradi. Per celebrare i cent’anni della competizione è stata creata una coppa nuova e diversa rispetto a quella alzata al cielo da Vidal e compagni a Santiago del Cile. E il numero delle squadre partecipanti passa da 12 a 16, con un girone in più. Tanti i motivi per seguire la manifestazione, ma a farla da padrone sono sempre loro: calciatori e allenatori. Ecco i dieci per i quali vale la pena dimenticare il fuso orario e seguire le partite della competizione.

1. La MSN
Messi, Suárez e Neymar nel Barcellona sono una cosa sola. Formano il tridente più forte del mondo (e forse della storia), ma con la maglia della nazionale la musica cambia. La Pulce è il capitano dell’Argentina, Neymar è il capitano dei rivali storici brasiliani, el Pistolero (al netto di morsi e follie) è il miglior giocatore della nazionale che vanta il maggior numero di vittorie nella competizione: l’Uruguay. Amici in catalogna, avversari in Coppa America. Il talento e la classe dei tre fenomeni blaugrana sono forse il motivo principale per seguire la manifestazione.

Suárez, Messi e Neymar saranno le stelle del torneo

Suárez, Messi e Neymar le stelle del torneo

2. Mauricio Pinilla
Non sarà il giocatore di punta del Cile campione in carica, non avrà la fama di Sánchez o Vidal ma le sue reti spettacolari e la sua personalità lo rendono (nel bene e nel male) un protagonista da seguire. Con la nazionale ha un conto in sospeso dopo il rigore sbagliato nel mondiale brasiliano che costò l’eliminazione alla Roja, potrebbe essere l’occasione buona per il riscatto magari con una delle sue…chilenas.

L'attaccante dell'Atalanta Mauricio Pinilla protagonista con il suo Cile

L’attaccante dell’Atalanta Mauricio Pinilla protagonista con il suo Cile

3. Juan Manuel Iturbe e Antonio Sanabria
I tifosi della Roma farebbero bene a non perdersi neppure un minuto dei match del Paraguay. Oltre all’eterno Roque Santa Cruz, infatti, l’albiroja sfoggerà due talenti il cui cartellino appartiene ai giallorossi ma che per un motivo o per un altro non sono riusciti ad imporsi all’ombra del Colosseo. Sanabria, classe ’96 è reduce da una stagione eccellente con lo Sportin Gijón, Iturbe – al contrario – deve riscattare l’anno orribile passato tra Roma e Bournemouth.

Iturbe e Sanabria, scartati dalla Roma e stelle del Paraguay

Iturbe e Sanabria, scartati dalla Roma e stelle del Paraguay

4. Kervens Belfort
È il giocatore di punta della nazionale haitiana impegnata nel girone con Brasile, Ecuador e Perù. Questo ragazzo classe ’92 ha già fatto parlare di sé e potrebbe rivelarsi un affare low cost per tante squadre europee. Attualmente gioca a Cipro nell’Ethnikos Achnas.

L'attaccante di Haiti alle prese con Sergio Ramos

L’attaccante di Haiti alle prese con Sergio Ramos

5. Gonzalo Higuaín
In un’Argentina che può contare su fuoriclasse del calibro di Messi, Aguero e Di Maria, per El Pipita non sarà facile trovare una maglia da titolare. La sua rabbia per la stagione da zeru tituli con il suo Napoli e le voci di mercato che inevitabilmente arriveranno dall’Europa saranno una costante nel ritiro della Selección. In ogni caso, gli oltre trenta gol stagionali lo rendono il miglior cannoniere dell’Argentina nel rapporto minuti giocati-gol. Con l’Albiceleste deve riscattare l’errore dal dischetto nella finale della Coppa America 2015 e la clamorosa occasione mancata contro la Germania nella finale del mondiale brasiliano.

El Pipita chiamato al riscatto con la nazionale argentina

El Pipita chiamato al riscatto con la nazionale argentina

6. Jurgen Klinsmann
Ha il peso di allenare la squadra di un Paese che per la prima volta nella storia ospita la Coppa America. Inoltre, si tratta dell’edizione speciale del centenario. L’ultima occasione in cui ha allenato una nazionale padrona di casa era il 2006 e la sua Germania perse in semifinale nello storico 0-2 di Dortmund firmato Grosso e Del Piero. Negli Stati Uniti si augurano che questa volta l’epilogo sia diverso, anche se una semifinale in un torneo dove sono presenti Argentina, Brasile, Uruguay e Colombia sarebbe già un ottimo risultato.

Jurgen Klinsmann, allenatore degli Stati Uniti padroni di casa

Jurgen Klinsmann, allenatore degli Stati Uniti padroni di casa

7. James Rodríguez
Al Real Madrid una stagione in chiaroscuro: tanta panchina e poche soddisfazioni sia con Benítez sia con Zidane. In nazionale, però, è lui la stella indiscussa e il capitano. Dopo il mondiale concluso con il premio di miglior giocatore e la Coppa America 2015 finita ai rigori contro l’Argentina, l’edizione 2016 potrebbe essere per James Rodríguez l’occasione giusta per confermare al mondo che gli 80 milioni spesi dal Real Madrid per acquistarlo dal Monaco non sono una follia.

James Rodríguez, stella della Colombia e numero dieci del Real Madrid

James Rodríguez, stella della Colombia e numero dieci del Real Madrid

8. Carlos Dunga
In Brasile non lo amano. Il suo gioco “europeo” non ha mai entusiasmato, la Coppa America 2015 e l’inizio delle qualificazioni ai prossimi mondiali non hanno cambiato il trend. «La seleção, come in ogni competizione, parte per vincere», ha affermato l’allenatore di Ijuí. La concorrenza è altissima e – Neymar a parte – il Brasile non dispone del proverbiale talento verdeoro. Ma in caso di flop sarebbe proprio Dunga a farne le spese.

Carlos Dunga non può più sbagliare con il suo Brasile

Carlos Dunga non può più sbagliare con il suo Brasile

9. Wes Morgan
Capitano del Leicester dei miracoli è anche la colonna di una Jamaica che – come la squadra di Ranieri – vuole stupire il mondo. «Non mi sembra un giocatore da Premier League», «chi è quel ciccione?», «è un depresso», sono alcune delle frasi che sono state rivolte al Morgan prima del suo exploit con la maglia delle foxes. In Coppa America può stupire il mondo anche con la nazionale giamaicana.

Wes Morgan, capitano del Leicester dei miracoli e della nazionale Giamaicana

Wes Morgan, capitano del Leicester dei miracoli e della nazionale giamaicana

10. Pablo Escobar
Tranquilli, non ci sarà nessun narcotrafficante negli Stati Uniti. Almeno non sui terreni di gioco della Coppa America. Il Pablo Escobar in questione è un attaccante paraguaiano naturalizzato boliviano. Pablo gioca per The Strongest di La Paz e nel suo club ha segnato quasi 100 gol e conquistato tre campionati consecutivi dal 2011 al 2014. In rotta con l’allenatore, è fuori dal giro della nazionale, ma la probabile sostituzione del tecnico (si parla di Martin Palermo pronto a subentrare) riporterebbe Escobar alla guida dell’attacco boliviano.

Il popolo boliviano aspetta il ritorno in nazionale di Pablo Escobar

Il popolo boliviano aspetta il ritorno in nazionale di Pablo Escobar

Domenico Motisi