Ill gol di Danny Welbeck, giocatore United, in Real-Manchester, partita di andata

Il gol dello United all'andata segnato da Danny Welbeck (Uefa.com)

Le premesse per un “partitone” ci sono tutte. Due grandi squadre, tanti campioni in campo, due allenatori carismatici in panchina e una cornice di pubblico come quella dell’Old Trafford. Manchester United-Real Madrid è senza dubbio il meglio degli ottavi di finale dell’edizione 2012/2013 di Champions League. Dopo l’1-1 dell’andata maturato a Madrid lo scorso 13 febbraio, il Real dello Special One Mourinho cerca di strappare la qualificazione nella tana dei “diavoli rossi” di Sir Alex Ferguson. Agli spagnoli servirà una vittoria o un pareggio con gol a partire dal 2-2 in su. Non un’impresa, ma nemmeno il più facile dei compiti contro la creatura della volpe scozzese Ferguson, che fin dal 1986 tiene le redini dello United.

Trattandosi di personaggi come Mourinho e Ferguson, la conferenza prepartita del lunedì è uno spettacolo nello spettacolo. Lo scozzese ha esordito sicuro: “L’attesa di questa gara si misura da tante cose: l’esercito di giornalisti e fotografi, la febbre in città, gli incoraggiamenti da parte dei tifosi. Domani sarà una sfida affascinante e bellissima, con due squadre che si presentano in grande forma all’appuntamento. Il Real è stato fantastico nei due successi con il Barcellona, ma anche noi stiamo vivendo un buon momento. C’è una qualità straordinaria negli attacchi di Manchester e Real e per questo motivo mi aspetto molti gol. Alla fine, vincerà e passerà il turno chi saprà difendersi meglio”. Lo spauracchio per i tifosi United è Cristiano Ronaldo, ex di lusso portato alla ribalta da Sir Alex che lo prelevò diciannovenne dallo  Sporting Lisbona e lo fece diventare immediatamente titolare. Per i più scaramantici, i corsi e ricorsi calcistici non mancano. Quasi dieci anni fa il Real dei galacticos Zidane, Figo e Ronaldo fu sconfitto 4-3 ma passò il turno in un quarto di finale. Quella sera il brasiliano Ronaldo segnò una fantastica tripletta, che consentì ai blancos di raggiungere in semifinale la Juventus. Per esorcizzare la paura e allentare la tensione Ferguson ha scelto un approccio ironico: “L’altro Ronaldo, il ciccione, in quel momento era all’apice della carriera. Quello attuale è un atleta superbo. Non salta mai una gara. E’ fortissimo nella corsa e nel tiro in porta. Calcia con i due piedi. E’ abile nei colpi di testa”.

Mourinho, da parte sua, predica calma: “Lo United sta vivendo un ottimo periodo, si è qualificato ai quarti di FA Cup e si è già virtualmente cucito al petto il titolo di Premier League. Ma anche noi siamo in buona condizione, ed è per questo che domani tutto il mondo si fermerà a guardare questa partita, una sfida che è più di una finale. Se perderò domani non piangerò, se invece vincerò non correrò 100 metri per esultare lungo la linea laterale, ma le mie sensazioni saranno sempre quelle”, riferendosi alla famosa esultanza dei quarti di finale del 2004 quando col Porto espugnò l’Old Trafford e iniziò la cavalcata verso il trionfo finale.

Manchester United contro Real Madrid, Ferguson contro Mourinho, Ronaldo contro Van Persie: lo spettacolo è assicurato.

Federico Thoman