Lo sprint mette il freno. Mani salde sul manubrio e niente esultanza. Dal 21 gennaio, con il primo appuntamento dell’Uci World Tour in Australia, sarà vietato alzare le braccia in caso di vittoria. Uno stop a un gesto iconico e diventato nei decenni, per il ciclismo, l’immagine stessa del trionfo. A sancirlo è una nuova sezione dell’articolo 2.12.007 del regolamento dell’Unione ciclistica internazionale (Uci), all’interno di un disegno sulla sicurezza dei corridori.

Il provvedimento – Le sanzioni per l’«atleta che rallenta durante uno sprint festeggiando nel gruppo o togliendo le mani dal manubrio» sono pesanti. Una multa di 500 franchi svizzeri (circa 510 euro), retrocessione all’ultimo posto del gruppo, perdita del 25% dei punti del ranking e cartellino giallo, che in caso di bis significa sospensione di una settimana. In realtà l’Uci ha precisato che la misura si applicherebbe solo ai membri della squadra che festeggiano il compagno in testa, ma su carta questa specificazione non si trova. E non si esclude che se l’arrivo non fosse solitario, il divieto possa riguardare anche il vincitore. La volata (o sprint) è la fase della corsa, e momento di grande emozione per gli appassionati, in cui più corridori si contendono la vittoria sul rettilineo finale. «Se la regola venisse estesa al primo classificato sarebbe la fine di uno dei momenti più magici di questo sport», ha dichiarato al Corriere Giuseppe Saronni, corridore tra i più vincenti del ciclismo italiano.

Le altre misure – Questo non è l’unico cambiamento del regolamento in vigore dal 2025. Il provvedimento fa parte di un ampio sistema per ridurre il rischio di infortuni e limitare i comportamenti pericolosi dei ciclisti, ma di incidenti legati alle braccia alzate non ci sono testimonianze. Vietato ora anche rallentare durante una volata e parlare alla radio. Stretta anche sui rifornimenti: non più improvvisati e a bordo strada, ma solo all’interno di aree specifiche posizionate ogni 30-40 km lungo il percorso, ed effettuati solo da persone autenticate. Da gennaio sono previste anche sanzioni per l’accumulo di cartellini gialli per i ciclisti che non rispettano le regole. Il sistema dei cartellini era stato sperimentato negli ultimi cinque mesi del 2024, come modalità di monitoraggio dei comportamenti scorretti, ma senza applicare le sanzioni previste.

Le proteste e le contraddizioni – Le decisioni sono state prese dall’Uci sulla base delle raccomandazioni di SafeR, entità indipendente fondata da Richard Plugge e Patrick Lefevere con lo scopo di elaborare misure per la sicurezza del ciclismo su strada professionistico, ma non sono mancate le proteste. Forti polemiche quando, nel 2024, il francese Julien Bernard si prese un cartellino giallo per essersi fermato e aver dato un bacio alla moglie e al figlio neonato. Grande indignazione quando, il 27 settembre al Mondiale di Zurigo, la svizzera Muriel Furrer rimase un’ora agonizzante prima che i soccorsi si accorgessero di lei. L’Uci infatti vieta l’uso di dispositivi gps o wifi che permetterebbero di rintracciare all’istante ciclisti in situazioni di pericolo.