Certi amori non finiscono, si potrebbe dire rievocando una nota canzone. Del resto Claudio Ranieri non ne ha mai fatto mistero: «Alla Roma non saprò mai dire di no». Ed ecco quindi che in uno degli anni più movimentati della storia giallorossa ci pensa Sir Claudio a rimettere ordine nel club e a far sognare di nuovo i tifosi della Capitale. E poco importano i 73 anni, il proposito di lasciare la panchina, la stanchezza di una carriera internazionale. Per mamma Roma si torna sempre in gioco. Anche per la terza volta.
Una sfida difficile (e un accordo specifico) – Dodicesimi in Campionato, i lupi sono in crisi da tempo: tra la gestione deficitaria della società e il futuro incerto in Europa, tra i problemi nella costruzione della squadra e le grosse mancanze anche in ruoli delicati, persino per il Re potrebbe essere difficile rimettere in sesto la squadra capitolina. Non a caso il suo ritorno prevede, su richiesta esplicita dello stesso Ranieri, un paio di rinforzi da gennaio e un proseguimento del rapporto, nel ruolo di Dirigente. «Mi son preso una bella gatta da pelare», ha commentato in aeroporto, tornando dall’Inghilterra, dove nel 2016 aveva fatto magie.
Le intenzioni del Friedkin – Dopo l’esonero di Ivan Juric, a lungo non sono risultate chiare le intenzioni di Dan Friedkin e del resto della proprietà (tra cui c’è anche Florent Ghisolfi, il responsabile dell’area tecnica). Nella giornata di ieri mercoledì 13 ottobre c’è stato il primo incontro con Ranieri: avrà un contratto di sette mesi (fino al 30 giugno prossimo), con un ingaggio che oscilla intorno al milione e mezzo, e che prevede bonus legati agli obiettivi (la vittoria della Coppa Italia può essere uno di questi). Insomma, nonostante le critiche alla proprietà sul poco impegno per risollevare la Roma, la scelta di Ranieri sembra confermare le parole di Ed Shipley. L’amico di Dan Friedkin aveva infatti già assicurato ai giornali che le intenzioni della società fossero serie e non ci fosse alcuna intenzione di liberarsi del club italiano.
Le favole di Ranieri – Un terzo ritorno ha qualcosa di poetico, e in effetti Ranieri non è estraneo alla poesia: con il suo Leicester nel 2016 ha fatto sognare tutti gli amanti dello sport e ha persino sconvolto i pronostici dei bookmaker britannici. La vittoria era stata indicata come «altamente improbabile», e invece, proprio sotto la guida del Tinkerman, le volpi inglesi ottengono la loro prima e unica vittoria del campionato, dopo 132 anni di storia. Ora è il turno dei lupi, che già nelle due precedenti occasioni, rispettivamente a settembre 2009 e a marzo 2019, erano stati seguiti da Ranieri in situazioni di emergenza: le dimissioni di Luciano Spalletti prima e l’esonero di Eusebio Di Francesco dopo.