Slitta per la seconda volta la partitissima del calcio sudamericano. Dopo i disordini di sabato 24 novembre, che ne hanno provocato la sospensione, la finale di Copa Libertadores tra Boca Juniors e River Plate è stata rinviata a data da destinarsi: l’ipotesi più probabile è che si giochi l’8 dicembre. Gira anche voce di un match a porte chiuse o di uno spostamento a un’altra città. (Genova si è addirittura già candidata).
Quest’anno, per il gioco della sorte e dei risultati, a disputarsi il massimo titolo calcistico di oltre oceano sono due squadre di Buenos Aires, da sempre nemiche giurate. Si temevano disordini, che in effetti si sono verificati sabato scorso con l’assalto di alcuni tifosi del River Plate ai cancelli dello Stadio Monumental della capitale argentina, mentre un altro manipolo di biancorossi ha rotto i finestrini del pullman che trasportava i giocatori avversari. L’autista della vettura e due centrocampisti del Boca Juniors, Pablo Perez e Gonzalo Lamardo, sono rimasti feriti al viso dai vetri rotti dei finestrini e sono ricoverati in ospedale. Alcuni atleti del team gialloblu hanno poi avuro problemi respiratori per i gas lacrimogeni usati dalla polizia contro i tifosi del River che avevano circondato il pullman. L’emittente televisiva argentina TNT sports ha detto che i lacrimogeni avrebbero fatto vomitare alcuni giocatori.

La Conmebol – In seguito agli eventi del 24 novembre, il presidente della Confederazione calcistica sudamericana Conmebol, Alejandro Dominguez, ha annunciato il rinvio della partita per garantire “uguaglianza di condizioni” tra i giocatori delle due squadre. In un comunicato ufficiale diffuso il 25 novembre, il Boca Juniors ha fatto sapere di non voler più scendere in campo e ha chiesto di chiudere la partita con uno 0-3 a tavolino. La Conmebol ha allora convocato i presidenti del Boca e del River martedì 28 novembre per fissare una nuova data in cui si svolgerà la finale, ma l’ultima parola spetterà alla commissione disciplinare, che valuterà la richiesta di squalifica avanzata ai danni del River. Se l’opzione del rinvio fosse accolta, l’8 dicembre potrebbe essere il giorno decisivo, anche se si ventila l’ipotesi di un match giocato a porte chiuse o, addirittura, in un altro Paese.

La proposta di Genova – In attesa che la Conmebol si pronunci definitivamente sulla questione, il Consigliere delegato allo sport del Comune di Genova, Stefano Anzalone, ha proposto ai due club argentini di ospitare in Italia la sfida di ritorno di Copa Libertadores. Le parole di Anzalone si leggono in una lettera inviata la mattina del 26 novembre ai club gemellati con le squadre Genoa e Sampdoria. “I fatti dolorosi che ci hanno ultimamente colpito, hanno risvegliato un profondo senso di comunità e di riscoperta delle nostre radici”, scrive il delegato allo sport, augurandosi che l’attesa finale di Coppa argentina si tenga a Genova, città che diede i natali ai fondatori del Boca Juniors.